leggete l'articolo scritto dal professor Massimo Introvigne su "La Nuova Bussola Quotidiana", il quale è intitolato "Con Gelli si chiude un’epoca della massoneria italiana".
Dell'articolo riporto questo pezzo:
"Con la morte, all’età di novantasei anni, di Licio Gelli si chiudono insieme diverse vicende storiche. Si chiude, anzitutto, la storia terrena di Licio Gelli, figura di punta della massoneria italiana per molti decenni. Non ho mai conosciuto personalmente Gelli. Persone che lo hanno frequentato negli ultimi anni mi dicono che si fosse riavvicinato alla Chiesa cattolica, per cui aveva sempre mantenuto almeno una curiosità, come mostra la sua corrispondenza con la beata Madre Teresa di Calcutta, di cui fanno stato le biografie. Non saprei dire dove questo percorso di avvicinamento alla fede e alla Chiesa avesse portato Gelli. Mi auguro, per lui, molto vicino al Signore. È morto nell’Anno Santo della Misericordia, da molti anni non si occupava più direttamente di vicende massoniche, e certamente la Chiesa non serba rancore.".
Nemmeno la Chiesa serba rancore al massone Licio Gelli.
Ora, io ho trattato il personaggio senza pregiudizi, né pro, né contro.
La storia si tratta senza pregiudizi.
Quindi, non capisco la persona che mi ha attaccato, che mi ha accusato di avere sputato sulle vittime della strage di Bologna che ci fu nel 1980 e che io ho censurato.
Io non mi permetterei mai di fare una cosa del genere.
Chi dice che io sputo sui morti strumentalizza questi ultimi.
I morti non si strumentalizzano.
Cordiali saluti.
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