Cari amici ed amiche,
anche il Comune di Roncoferraro (il Comune ove risiedo) ha aderito al Progetto "Sprar".
Il Progetto "Sprar" è un progetto del Ministero degli Interni, il quale, a dire dei promotori, mette in piedi il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR).
Sempre a detta dei promotori, tale sistema è costituito dalla rete degli enti locali che per la realizzazione di progetti di accoglienza integrata accedono, nei limiti delle risorse disponibili, al Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di "accoglienza integrata" che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio, prevedendo in modo complementare anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento, attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico.
Ora, io esprimo un parere.
A mio giudizio, questo progetto non serve a risolvere il problema dell'immigrazione clandestina.
Infatti, di tutta la gente che viene qui in Italia solo una minima parte è costituita da rifugiati, ossia da persone che scappano da guerre e da persecuzioni, ma da gente che viene qui da noi clandestinamente e che rappresenta per noi solo un problema.
Andate a vedere quanti sono quelli che (per esempio) stanno al CARA di Mineo che si sono fatti identificare come profughi.
Sono la minoranza.
Come ho scritto, questa gente è per noi un problema.
Non lo dico con cattiveria ma voglio solo fare capire che il nostro Paese ha già grossi problemi.
In primo luogo, questa gente è per noi un costo.
Pensiamo al vitto e all'alloggio.
Chi paga tutto questo?
In secondo luogo, c'è il rischio del terrorismo.
Oramai, anche il governo lo ha ammesso.
Per esempio, a Montorio al Vomano, un Comune della Provincia di Teramo, ventinove "profughi" sono stati ospitati in un albergo.
Ebbene, diciannove di loro sono stati denunciati perché sospettati di fiancheggiare l'Isis.
Per finire, mentre ci sono tanti di noi (italiani) che sono senza casa (perché sfrattati o perché hanno perso le loro case per via dei mutui che non sono riusciti ad estinguere) e che vivono nell'indigenza.
Inoltre, se fossi costretto a scappare dal mio Paese, io cercherei di farmi identificare dalle autorità del Paese che mi dovrebbe accogliere.
Questa gente, invece, non si identifica.
Per risolvere il problema servirebbe l'Unione Europea, che purtroppo non c'è.
Visto che l'Unione Europea latita, noi dobbiamo iniziare a fermare questi flussi, invece di andare a prendere gli immigrati clandestini con le nostre navi.
A mio giudizio, i poveri sarebbero da aiutare a casa loro.
Cordiali saluti.
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