leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Laboccetta: "Vi racconto quella telefonata tra Fini e Napolitano per far fuori il Cav"".
In quell'articolo parla Amedeo Laboccetta, già esponente storico di Alleanza Nazionale e del Popolo della Libertà, il quale ha parlato del ruolo di Gianfranco Fini in quell'azione che viene definita golpe, con la quale nel nel 2011 si cacciò il presidente Berlusconi da Palazzo Chigi.
Vi ricordate di quello che accadde il 22 aprile 2010, quando ci fu lo scontro tra il presidente Berlusconi e Gianfranco durante la direzione nazionale del Popolo della Libertà?
Se non ricordate, guardate il video qui sopra.
In quell'occasione, Laboccetta cercò di fare ragionare Fini, il quale però gli rispose che il presidente Berlusconi doveva essere politicamente eliminato.
Queste sono le parole dell'articolo:
"Come racconta a Libero, "il culmine della vicenda è il 22 aprile 2010, all’auditorium della Conciliazione (potere dei nomi) a Roma, direzione nazionale del Pdl. Ma sì, il famoso 'Che fai, mi cacci?' scagliato da Fini da sotto il palco a Silvio. Una sceneggiata. Qualche ora dopo, appartamento di Fini a Montecitorio. Laboccetta lo ha raggiunto per farlo ragionare, ricordargli che se il Msi e lui stesso sono usciti dal recinto dei paria, sono arrivati al governo e alle più alte responsabilità, lo devono a Berlusconi. La replica è tranchant. "Lui fu spietato: “Berlusconi va politicamente eliminato. E Napolitano è della partita... Ma lo vuoi capire che il presidente della Repubblica condivide, sostiene e avalla tutta l’operazione?”. A riprova, Fini chiama il Quirinale e mette in viva voce. E questa è la trascrizione che fa Laboccetta di quanto si dicono, come due vecchi amiconi, "Giorgio" e "Gianfranco". ”Caro Presidente, come avrai visto abbiamo vissuto una giornata campale...”. “Più che campale - rispose Napolitano - direi una giornata storica...”. “Ovviamente, caro Giorgio, continuo ad andare avanti senza tentennamenti”. “Certamente. Fai bene ma fallo sempre con la tua ben nota scaltrezza”. Amedeo Laboccetta annota: "Avevo assistito - in diretta - all’organizzazione di un golpe bianco orchestrato dalla prima e dalla terza carica dello Stato...".
In realtà il progetto è cominciato prima. "Fini lo stava coltivando forse fin dal post-elezioni del 2008" è la convinzione di Laboccetta: "Della sua ambizione e della sua personalissima sfida contro il Cavaliere, ha approfittato Giorgio Napolitano che ha saputo blandirlo e utilizzarlo per liberarsi dell’ingombrante presenza di Berlusconi, salvo poi abbandonarlo al suo destino a missione fallita".".
Il presidente Berlusconi era scomodo.
A certi poteri europei ed italiani, egli dava molto fastidio.
Credendo di potere raggranellare qualche posto importante, Fini sostenne l'operazione con cui si volle fare cadere un governo frutto di elezioni democratiche per rimpiazzarlo con un altro che di democratico non ebbe nulla.
In realtà, una volta usato, Fini rimase solo.
Se oggi noi abbiamo un quadro politico confuso e dal 2011 noi non abbiamo più dei governi frutto di democratiche elezioni, la colpa fu anche di Fini.
Cordiali saluti.
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