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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 1 dicembre 2015

Dobbiamo resistere!

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo del blog dell'amica Francesca Padovese "Stand Up and Fight" che è intitolato "Bisogna resistere".


L'articolo è un brano scritto da Oriana Fallaci.
Noi oggi siamo in pericolo.
Siamo in pericolo sia per minacce esterne (il terrorismo islamico) e sia per nostre colpe.
Prendo spunto dal blog "Ribellione Nazionale", su cui è scritto un articolo intitolato "Il Papa ha detto che i cristiani si devono comportare come fratelli dei musulmani".
Senza volere essere cattivo con il Santo Padre, anche perché sono cattolico, vorrei dire che molti musulmani non si comportano come fratelli nei confronti noi cristiani.
Del resto, come ho scritto nella lettera aperta a lui indirizzata, noi potremmo anche dialogare con i musulmani ma noi non potremmo mai dire che la nostra religione e la loro sono eguali.
Noi possiamo dire che Ebraismo e Cristianesimo sono a tutti gli effetti due "religioni sorelle".
Gesù Cristo nostro Signore era ebreo ed era fedele a quella Legge mosaica che è parte del nostro Vecchio Testamento.
Ergo, senza Ebraismo non ci sarebbe il Cristianesimo.
Gli ebrei, però, non riconoscono Gesù come Messia ma aspettano ancora il Messia.
Quindi, gli ebrei non credono in Gesù Cristo ma attendono il Messia, come noi attendiamo nuovamente Cristo per la parusia.
Da qui, il dialogo può partire.
Con l'Islam, però, la situazione è diversa.
L'Islam venera la figura di Gesù ma non come Cristo, Figlio di Dio, bensì come profeta.
Addirittura, nell'Islam si nega anche il fatto che Gesù Cristo abbia salvato l'umanità, morendo in croce.
Anzi, per il Corano, Gesù non morì neppure in croce ma fu rimpiazzato da un'altra persona nel momento della crocifissione.
Ergo, dire che "Cristianesimo ed Islam sono eguali" o che "Cristianesimo ed Islam sono religioni sorelle" è un errore.
Anzi, lo scrivo a chiare lettere, una Chiesa che dice che "Islam e Cristianesimo sono eguali" è una Chiesa che (con tutto il rispetto) non ha capito molte cose.
Se la Chiesa dice che l'Islam è eguale al Cristianesimo, di fatto, sconfessa quest'ultimo, la sua stessa dottrina, poiché nell'Islam non è riconosciuta l'opera di redenzione che Gesù Cristo fece morendo sulla croce e risorgendo.
La morte e resurrezione di Cristo è il cuore del Cristianesimo.
L'Islam deriva dalle dottrine di alcuni movimenti gnostico-cristiani, degli eretici che si erano discostati da quella che era (e che è) la dottrina cristiana.
Come si possono conciliare una religione che dice che Gesù è il Messia ed un'altra che che definisce il medesimo personaggio un semplice profeta?
Perciò, si può anche dialogare con i musulmani ma non si può dire che l'Islam ed il Cristianesimo sono eguali o sono "religioni sorelle".
Al massimo, saranno lontani cugini.
Piantiamola con questo relativismo.
Questo relativismo, questo arretramento culturale "in nome dell'accoglienza" e questa idea del "meticciato a tutti i costi perché è trendy" non solo non funzionano ma ci porteranno alla rovina.
Una civiltà resiste se mantiene la sua cultura, la sua storia ed i suoi valori.
L'esempio è rappresentato dai nostri fratelli maggiori ebrei.
Pur dialogando con gli altri ed avendo con questi ultimi  rapporti civili (ricordo che nelle corti medioevali vi erano "gli ebrei di corte", ossia degli ambasciatori delle comunità ebraiche presso i monarchi) gli ebrei mantennero i loro valori e li difesero.
L'esempio opposto è la Francia di oggi.
La Francia ha voltato le spalle a Cristo e alle sue tradizioni, "in nome dell'accoglienza".
Ebbene, coloro che hanno fatto gli attentati di Parigi sono stati cittadini francesi.
Evidentemente, i musulmani tengono al loro modo di pensare più di quanto noi teniamo al nostro.
Il problema in questione è forse più vecchio di quanto si possa immaginare e le sue radici affondano nel momento in cui nacque l'attuale "République", la cosiddetta "Troisième République" che nacque nel 1870.
Quella "République" nacque nel solco di un laicismo molto spinto.
Forse, il fatto che si fosse creato uno Stato senza un'identità (in qualche modo) aveva fatto sì che questi "nuovi francesi", "nuovi belgi" e "nuovi europei" avessero iniziato a surrogare questa mancanza con la religione islamica.
L'Islam è una religione che, come dicono molti degli stessi dotti musulmani, è un "sistema di vita completo".
Inoltre, come dice Magdi Cristiano Allam, per l'Islam conta la comunità e non la persona e mentre gli ebrei hanno la tradizione rabbinica ed il Talmud e noi cristiani abbiamo le Chiese ed i loro testi fondamentali, che danno un'interpretazione ufficiale delle Scritture, l'Islam ha solo il Corano e l'interpretazione è di fatto quella di ogni persona che pratica quella religione. Gli imam non sono come i rabbini ebrei o i nostri preti.
Ogni imam può interpretare il Corano e predicarlo a modo suo.
Inoltre,come dice ancora Magdi Cristiano Allam, per noi cristiani, Dio si fece uomo in Cristo. Per i musulmani, Dio si fece carta nel Corano.
Forse, questi aspetti non erano stati capiti (anzi erano stati trascurati) dai governanti francesi ed occidentali.
Questo aveva fatto sì che le dottrine dei fanatici dell'Isis avessero avuto presa sui musulmani di Francia e del resto d'Europa, i quali vedevano nell'Islam l'"antidoto" al nichilismo europeo.
Anzi, io temo che anche molti di noi Occidentali (stanchi del nichilismo europeo) possano vedere nell'Islam una soluzione.
Magari, un giorno noi potremmo trovarci di fronte a terroristi dell'Isis con nomi come "Antonio", "Pietro", "Giorgio" o "Valentino".  
La Chiesa deve fare solo una cosa; tornare a parlare di Cristo e dire che Egli è il cuore della nostra fede.
Inoltre, noi non dobbiamo vergognarci delle nostre radici.
Mi viene in mente il preside di una scuola di Rozzano (in Provincia di Milano) il quale ha tolto i crocifissi e ha proibito di celebrare il Natale nel suo istituto, ritenendo che festeggiando il Natale "si sarebbe fatta una pericolosa provocazione".
Mi viene in mente anche la scuola di Sassari, che ha negato la visita natalizia all'arcivescovo.
Questo pensiero ci porterà al suicidio.
Il miglior modo per fare fuori una civiltà non è colpirla con le armi ma toglierle le feste, le ricorrenze ed i simboli.
A buon intenditore vanno poche parole. 
State tranquilli che io resisterò.
Voi che farete?
Cordiali saluti.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.