Cari amici ed amiche,
ieri sera ho visto la trasmissione condotta da Roberto Giacobbo "Voyager. Ai confini della conoscenza".
Ora, l'11 giugno 2014 ed il 20 marzo di quest'anno avevo scritto degli articoli sulla presunta sepoltura a Napoli del voivoda di Valacchia Vlad III Tepes, il quale è a noi noto come conte Dracula.
Vlad III Tepes (detto "l'Impalatore", 1431-1476) fu il personaggio che ispirò Bram Stoker che nel 1897 scrisse il libro sul Conte Dracula, il noto vampiro.
Vlad morì misteriosamente nel 1476 e, secondo la tradizione romena, fu sepolto nel monastero dell'Isola di Snagov.
Secondo la leggenda, i monaci di quel monastero avevano il compito di tenere a freno l'anima di Vlad.
Ora, però, pare che la realtà sia diversa.
Nel 1932, un gruppo di archeologi aprì la tomba di Vlad e trovarono solo i resti di un cavallo.
Dunque, dove può essere il corpo del conte Vlad Tepes?
Qui potrebbe entrare in gioco Napoli.
Un gruppo di studiosi dell'università di Tallinn (in Estonia) è convinto che Tepes sia sepolto a Napoli, presso il chiostro della chiesa di Santa Maria La Nova.
Il gruppo di ricerca estone è integrato da italiani, i fratelli Glinni (di cui uno, Giandomenico, è ricercatore a Tallinn e l'altro, Raffaello, è studioso di storia) ed il direttore del Museo delle Antiche Genti Nicola Barbatelli.
Essi sono andati sul posto e non hanno potuto credere ai loro occhi.
Hanno visto una lapide con un dragone scolpito.
Il padre di Vlad III Tepes, Vlad II, aveva il soprannome romeno "Dracul", ossia "Drago".
Il drago era raffigurato nel blasone di un ordine, l'Ordine del Dragone.
L'Ordine del Dragone era un ordine cavalleresco del Sacro Romano Impero Germanico e fu fondato nel 1408 dall'imperatore Sigismondo e serviva a proteggere le popolazioni cristiane dai Turchi.
A questo punto, ci sarebbe da chiedersi come sarebbe stato possibile che Vlad III Tepes fosse stato sepolto qui in Italia.
Vlad Tepes ebbe una figlia di nome Maria.
Questa fu adottata da una nobile napoletana e si sposò con uomo di quel rango della famiglia dei Ferrillo.
I due coniugi ebbero in dono i territori nella zona di Acerenza, nell'attuale Basilicata.
Ad Acerenza vi è l'antica cattedrale.
Anche nella cattedrale, come sulla tomba dei Ferrillo a Napoli compare un drago, il simbolo dell'Ordine del Dragone, l'ordine che fu fondato nel 1408 l'imperatore Sigismondo (1368-1437), per la difesa della cattolicità contro gli hussiti, e di cui fecero parte anche il re di Napoli Ferdinando I (detto Ferrante, 1424-1494) e Vlad III Tepes.
L'Ordine del Dragone , la cui fondazione fu ratificata nel 1433 da Papa Eugenio IV, (in occasione dell'incoronazione ad imperatore di Sigismondo), era impegnato a combattere contro i Turchi.
Questo ci dice che forse Vlad III Tepes fosse stato cattolico.
Ora, non trovandosi nell'Isola di Snagov, potrebbe esserci questa teoria su Vlad III:
Vlad potrebbe non essere morto in Valacchia, nell'attuale Romania.
Egli combatté i Turchi ma fu crudele anche con i cristiani che ebbero la sfortuna di spiacergli, tanto da essere stato definito "nemico della Chiesa".
Forse per evitargli la scomunica, qualcuno potrebbe averlo convinto ad andarsene dalla Valacchia, lasciando il trono a Basarab III Laiotă cel Bătrân (1431-1480) nel 1476.
Vlad III potrebbe essersi trasferito qui in Italia dalla figlia, proprio ad Acerenza, per morire di morte naturale ed essere sepolto a Napoli in totale anonimato.
Quindi, Vlad III tepes potrebbe non essere morto il 16 dicembre 1476.
Ora, nella puntata della trasmissione di Giacobbo si è trattato la questione.
Giacobbo si è recato al convento napoletano di Santa Maria La Nova, ove vi sarebbe la presunta tomba di Vlad III Tepes e con lui vi era Paolo Barbuto, il giornalista del noto quotidiano partenopeo "Il Mattino" che più volte ha trattato il tema.
Barbuto ha spiegato che gli indizi sono sul marmo della tomba.
Infatti, nel marmo della tomba sono scolpiti il drago, che faceva parte dello stemma della famiglia Ferrillo e che fu anche il simbolo dell'ordine di cui faceva parte Vlad III, e la rappresentazione della città egizia di Tebe, la città egizia che fu nota come "città dei morti", il cui nome ha una certa assonanza con Tepes.
Oltre a ciò, sempre come riporta Barbuto, vi sarebbero anche dei simboli inquietanti.
Lo stemma della famiglia Ferrillo ha tre stelle a cinque punte.
La stella che sta nel mezzo ha la punta rivolta verso il basso.
Essa simboleggia la discesa agli inferi.
Infatti, i satanisti la usano per questo.
Al contrario, la stella con la punta rivolta in alto simboleggia la salita al cielo.
Quest'ultima veniva usata dai primi cristiani contro le pestilenze.
La cosa più agghiacciante, però, sta ai piedi della tomba.
Ai piedi della tomba vi è una croce scolpita.
Come riporta proprio Paolo Barbuto, in un suo articolo su "Il Mattino", questa croce è un simbolo veramente inquietante.
Come mostra la foto qui sopra, a croce, infatti, si allunga fino a sotto il marmo della tomba.e reca simboli strani.
Infatti, secondo quanto riportano gli esperti, non si tratta di una croce di Cristo ma di una croce di Satana, una sorta di sigillo del Maligno.
Questo particolare è davvero agghiacciante perché la tomba si trova in un convento per di più dedicato alla Vergine Maria.
Del resto, il nome "Dracul" significa "drago" ma anche "diavolo", perché di certo Tepes non lesinò la crudeltà verso chi ebbe anche solo la sfortuna di spiacergli.
Sulla tomba sono state fatte delle indagini con una telecamera termica e nel punto sotto lo stemma del dragone è stata rilevata una temperatura maggiore rispetto a tutto il resto.
Cosa c'è in quella tomba?
Si facciano indagini più approfondite.
Cordiali saluti.
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