Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo scritto da Renato Farina su "Il Giornale" e che è intitolato "Quest'Europa ipocrita malata di Cristofobia".
Dell'articolo è interessante questa parte:
"Finalmente. Adesso qualcun altro si accorge che l'Europa rinnega se stessa, scolora il suo sangue, cancellando la croce. Il Continente dei lumi, quello nato contro l'oscurantismo medievale, ha paura a dire il nome delle cose, spegne la luce. Davanti alla persecuzione dei cristiani quando timidamente - ed è già un miracolo - scrive denunce e versa lacrime trascura due particolari: l'essenza intima delle vittime e il dichiarato movente dei carnefici.
Ora Gian Enrico Rusconi osa alzare un dito contro questa cecità europea. Lo fa sulla Stampa . Arriva a dire che la solidarietà espressa dalle università italiane che simpatizzano con l'ateneo keniano di Garissa è una bella cosa, ma è omertosa. Il testo base fa presente Rusconi non dice che i 147 studenti assassinati erano cristiani, e soprattutto che sono stati uccisi per questo, non perché studenti; né ha il banale coraggio di indicare gli assassini come islamici, né che siano stati mossi da un odio specificamente religioso. Infatti se hanno salvato studenti universitari kenioti perché islamici, significa chiaramente che per loro la colpa è il battesimo, non il corso di laurea o il passaporto.
Sarebbe come piangere Giovanni Falcone tacendo il suo essere stato procuratore antimafia, e nascondendo le responsabilità di Cosa nostra. Vorrebbe dire tradirlo. O no? Invece coi cristiani da noi si fa. Quando i fratelli Kouachi e Coulibaly hanno operato le stragi di Parigi si è individuato il bersaglio nella matita. Matite spezzate, corteo immenso. Noi lo scrivemmo subito: «Je suis Charlie, ma anche Asia Bibi», dal nome della cristiana che aspetta in Pakistan di essere impiccata nel silenzio assoluto dell'Europa e degli statisti in corteo a Parigi. Oggi non si vedono in giro vignette con croci spezzate, persino le poche e lodevoli operazioni di solidarietà nascono con una censura interiore, in fondo blasfema. Si osservano le stragi, ma prima che il gallo canti per prudenza si nega di essere anche noi della Galilea dei crocefissi.".
Ieri, Papa Francesco ha commemorato le vittime del Genocidio degli Armeni e ha pregato per tutti i cristiani perseguitati.
Purtroppo, anche qui in Europa i cristiani sono perseguitati.
Spesso, questa persecuzione non è cruenta (come accade in Asia o in Africa) ma si basa sul volere relegare il Cristianesimo nella sfera privata o sulla derisione aperta della tradizione cristiana, la tradizione che fondò l'Europa.
Ricordo, infatti, che dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476 AD), la Chiesa ricostruì la società.
La nostra storia fece il suo corso nelle abbazie e all'ombra dei campanili.
Pensiamo agli scritti classici salvati dai monaci o ai santi alchimisti, come Sant'Alberto Magno (1206-1280) che contribuirono alla scienza.
Oggi, invece, in nome del laicismo illuminista, dell'egualitarismo marxista e di un'accoglienza pseudo-cristiana, si tolgono i simboli della nostra civiltà, per "non offendere chi non è cristiano".
Però, se uno va in un Paese musulmano, non vengono tolti i simboli della religione musulmana.
Quello che preoccupa è il silenzio degli statisti europei di fronte alle persecuzioni dei cristiani.
Però, questi stessi statisti sono anche coloro che (per esempio) attaccano Israele, accusandolo di fare l'apartheid mentre in realtà difende le minoranze, come i cristiani.
Sull'Islam, l'Europa mostra doppiezza.
Infatti, da un lato essa dice di volere condannare il terrorismo ed il fondamentalismo islamico e dall'altro dice anche di volere togliere dalla lista delle organizzazioni terroristiche Hamas, che è un'organizzazione terroristica che minaccia Israele.
L'Europa si sta suicidando.
Cordiali sluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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