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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 1 aprile 2015

Turchia, un Paese instabile?

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Terrore in Turchia, il pm preso in ostaggio dai terroristi muore in ospedale".

Un commando armato ha preso in ostaggio un magistrato nella sede del Palazzo di Giustizia di Caglayan, sul versante europeo di Istanbul: si tratta del procuratore Mehmet Selim Kiraz, responsabile delle indagini sulla morte di Berkin Elvan, un quindicenne colpito alla testa da una capsula di gas lacrimogeno nel giugno 2013, durante le proteste antigovernative a Gezi Park, e deceduto in ospedale nel marzo dell’anno scorso senza mai essere uscito dal coma. In serata le forze di sicurezza turche hanno lanciato l'operazione per liberare il procuratore dopo aver sentito colpi di arma da fuoco provenire dall'edificio. Il magistrato è rimasto gravemente ferito.
Egli è stato trasportato in sala operatoria ma è deceduto.
Il commando che ha compiuto questo gesto di violenza appartiene al gruppo armato di estrema sinistra Dhkp-c.
A questo punto, ci sarebbe da chiedersi se la Turchia sia ancora un Paese stabile.
Essa è in bilico tra le pulsioni islamiste (con posizioni ambigue verso ISIS) del presidente della Repubblica turca Tayyp Erdogan e gli atti di violenza di questi gruppi di estrema sinistra, di matrice comunista.
Io temo che la Turchia possa essere una sorta di bomba ad orologeria.
L'Unione Europea si guardi bene dalla tentazione di portare a tutti i costi la Turchia dentro di sé.
Cordiali saluti.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.