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mercoledì 1 aprile 2015

Gobekli Tepe, una città diabolica?

Cari amici ed amiche,

in Anatolia, tra il 9.600 ed il 7.300 BC vi era una città chiamata oggi Gobekli Tepe.
L'attuale nome turco significa "collina tondeggiante".
Questa città si sviluppò in una zona della famosa Mezzaluna Fertile, non lontano dalla città di Harrana, nella Provincia di Provincia di Şanlıurfa.
Essa fu scoperta nel 1963 da una missione turco-americana, in seguito ad una segnalazione di un pastore che vide delle strane pietre.
Negli scavi (condotti nel 1995 dall'Istituto archeologico germanico e passati all'Università di Heidelberg e Karlsruhe nel 2006) è emerso il più antico tempio e qui si iniziarono a venerare divinità con nomi.
Ora, secondo i ritrovamenti, questa città rimase in attività fino all'8.000 BC.
Poi, venne abbandonata e seppellita.
Qui viene il mistero.
Nelle pietre ritrovate si notarono molte sculture di animali (come anatre, serpenti, scorpioni, gru, tori, vacche, leoni e cinghiali) ma non ci sono altri riferimenti né sculture che possano riferirsi, per esempio, a divinità né tracce di attività umane.
In pratica, è come se la città fosse stata abbandonata di colpo e seppellita, come se si volesse fare una sorta di "damnatio memoriae".
Ora, in queste terre circola ancora oggi una sorta di maledizione: la Pulsa D'Nura.
Un riferimento ad essa compare in alcune versioni del Talmud, il testo sacro ebraico risalenti all'epoca della cattività babilonese, tra il VII ed il VI secolo BC, proprio nel periodo successivo alla cessazione di ogni attività nella città. Secondo questa maledizione si evoca  l'angelo della distruzione, e tuttora viene praticata per creare caos tra i nemici affinché si autodistruggano.
Ora, secondo queste fonti, in questa città si venerava l'Angelo Pavone, denominato Melek Ta'us.
Melek Ta'us è oggi la figura centrale della religione degli Yazidi.
Essi identificano Melek Ta'us come uno dei Sette Grandi Angeli detti Annunaki.
Questi, però, si ribellò al Dio primordiale ma per gli Yazidi egli si sarebbe pentito, divenendo una sorta di Demiurgo, un creatore.
Nella visione giudaico-cristiana e in quella islamica (però) Melek Ta'us fu identificato con Lucifero, l'angelo che si ribellò a Dio.
Inoltre, nella visione cristiana il pavone è l'animale simbolo della superbia, il peccato di Lucifero.
Quindi, a Gobeli Tepe potrebbe essere stato venerato questo angelo ribelle e si questa città potrebbe essersi abbattuta una catastrofe naturale molto forte (come una pestilenza) o potrebbe esserci stata una guerra che costrinsero i suoi abitanti ad abbandonarla.
Il mistero c'è ancora.
Guarda caso, la tesi del mondo visibile creato dal diavolo fu presa anche dalla religione dei bogomili e dal catarismo.
Cordiali saluti.

3 commenti:

  1. E se la città in questione fosse la città di Enoch di Caino citata in genesi 4 versetto 17?

    RispondiElimina
  2. O meglio penso che Enoch come città biblica fosse un modo fantastico di rappresentare città diaboliche ciome queste.

    RispondiElimina

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