È difficile stabilire quando abbia avuto inizio la storia della scarpa. I primi uomini, certamente hanno percorso lunghe strade a piedi nudi o protetti da cortecce d’albero o da pelli. Presso gli antichi Egizi, la calzatura assunse significato nella distinzione sociale: il popolo andava scalzo, mentre gli uomini di rango elevato, come il faraone e gli alti funzionari, indossavano sandali infradito di pelli conciate con oli vegetali e grassi animali, con una suola realizzata in cuoio, legno, papiro.
Erano impreziositi da fibbie o placche d’oro. Così, gli antichi popoli medio-orientali svilupparono l’attività artigianale della concia delle pelli e della fabbricazione delle calzature. In Grecia, invece, le calzature iniziarono a prendere le forme base che noi oggi conosciamo. Il tipo di calzatura più usata era il classico sandalo greco con una suola di cuoio o di legno, legato al piede da corregge di pelle, mentre le donne preferivano sandali di cuoio rosso con suole alte in modo da aumentare la statura. Gli uomini indossavano lo stivaletto alto ornato da borchie. I cavalieri usavano lo stivale di cuoio o stoffa. Le fanciulle etrusche, in casa, portavano ai piedi pantofole di panno rosso, verde o marrone; quando uscivano, calzavano sandali di cuoio, legati alla caviglia. Gli antichi Romani subirono l’influenza dei popoli vicini come gli Etruschi , i Greci, e poi i Germani, e anche per essi, con l’evoluzione della società, le scarpe finirono per diventare un elemento che caratterizzava lo status sociale di chi le indossava. Quindi, ogni classe sociale calzava scarpe differenti: i senatori portavano sandali chiusi, bianchi o neri; il colore rosso era riservato agli imperatori e ai rappresentanti delle più alte cariche civili; i soldati avevano i coturni, stivaletti alti fino al ginocchio; le donne patrizie sfoggiavano stretti ed eleganti sandali d'oro. I popolani e i contadini indossavano la scarpa dalla suola senza tacco con una tomaia in pelle alta alla caviglia. Nel Medioevo, ebbe grande diffusione la scarpina con la punta lunga di pelle foderata e cucita in modo da aderire al piede come la calzamaglia. In Francia, Carlo VIII, nel XV secolo, lanciò la moda delle scarpe “à bec de cane”, cioè “a becco d’anatra”; mentre nel XVI secolo, Caterina de’ Medici lanciò la moda delle scarpe con il tacco dette “souliers à pont”. Nel XVII secolo, i nobili e i ricchi iniziarono a indossare gli stivali, inizialmente alti al ginocchio e in seguito alla coscia e strombati. Le dame amavano l’uso di ciabattine e scarpette in seta o velluto alle quali venivano applicati fili d’oro o d’argento e ricami in rilievo. La gente comune camminava con zoccoli di legno.
Queste sono calzature delle indie.
Brava Stephy!
RispondiEliminaGrazie mille fratello!!
EliminaBuon fine settimana!! :) :) :)
Prego, sorella! Buon week end!
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