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mercoledì 1 aprile 2015

Corruzione, non basta aumentare le sanzioni

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo scritto da Paolo Bracalini sul quotidiano "Il Giornale" e che è intitolato "Il trucchetto delle fondazioni per nascondere le mazzette".
Ora, per combattere la corruzione non basta aumentare le pene o allungare la prescrizione.
Infatti, servono anche altre misure.
Prima di tutto, si dovrebbe impedire alle cooperative di dare finanziamenti ai partiti.
In secondo luogo, bisogna semplificare la burocrazia.
La burocrazia italiana è un sistema corporativistico che è peggiore anche dei politici.
Almeno, questi ultimi possono essere mandati a casa con il voto.
Per finire, coloro che sono stati condannati per corruzione debbono scontare la pena fino in fondo.
La carceri italiane sono piene?
Bene!
Allora si impongano ai condannati gli arresti domiciliari, i servizi sociali e forti sanzioni pecuniarie e questi scontino la loro pena fino in fondo.
Non si facciano altri "decreti svuota-carceri".
Cordiali saluti.

6 commenti:

  1. È vero che aumentare pena e prescrizione non bastano in quanto occorre dell'altro. Ma secondo lei è comunque necessario mandare in galera I corrotti oppure no? Con le leggi attuali, glielo ricordo, non si fanno un giorno di carcere.
    E glielo ripeto: sono dell'idea che occorra anche dell'altro. Ma il punto è: insieme 'all'altro' è un bene o un male aumentare pene e prescrizione?

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  2. Serve anche dell'altro.
    Per esempio, serve anche una riforma della burocrazia, visto che l'attuale così barocco sistema favorisce la corruzione.
    Si deve riformare anche la giustizia.
    Per esempio un giudice che sbaglia deve pagare.
    Poi, bisogna smetterla con i decreti svuota-carceri.
    Servono carceri nuove.
    Se il carcere è pieno, si diano delle pene alternative che però siano esemplari, come gli arresti domiciliari, uniti a forti sanzioni pecuniarie.
    Oggi corrompere conviene.
    Aumentare le pene non è né un ben né un male.
    Semplicemente, se non si fanno anche le altre riforme che ho citato non serve.

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  3. Allora siamo d'accordo. Ma è imprescindibile partire dal CARCERE. Tanto si sa che le riforme da lei elencate e da me condivise non si faranno mai. Ma almeno, nel frattempo, chi ruba soldi alla collettività marcisca in galera con una pena proporzionata al misfatto. Almeno ce li godiamo dietro le sbarre.
    ps il punto di contraddizione però c'è sempre: il suo partito non solo non ha fatto quelle riforme ma addirittura ha accorciato prescrizione e abolito il reato presupposto del falso in bilancio. La situazione attuale caratterizzata non da una corruzione diffusa ma sistemica ha radici in quelle politiche scellerate.

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  4. Toccare bene il portafogli ad un corrotto può fare più male del carcere.
    Ad un corrotto sarebbe bene fare pagare fino all'ultimo centesimo.
    Poi, ripeto, se un corrotto non può essere carcerato (per motivi tecnici, come il carcere sovraffollato) lo si mandi agli arresti domiciliari.
    Del resto, un corrotto non ha mica ucciso nessuno.
    La prescrizione breve era stata fatta per via dei processi troppo lunghi.
    Si torna al solito tema della giustizia che non funziona.
    Che la giustizia non funzioni lo so per esperienza personale.
    Questa giustizia teneva (e tiene) delle persone potenzialmente innocenti con un giudizio sospeso.
    Per questo era stata accorciata la prescrizione.
    Se non si riforma la giustizia, l'allungamento della prescrizione e il ripristino del reato di falso in bilancio non servono a nulla.
    Riformare la giustizia è difficile.


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  5. Mi spiega per quale assurdo motivo un tizio che borseggia (reato che non contempla la violenza: è infatti diverso dallo scippo) 50 euro deve andare in galera e invece un corrotto che ruba migliaia o milioni di euro alla collettività e incidendo sulle tasse di tutti deve invece andare agli arresti domiciliari?
    Fin quando non capirete che la corruzione è uno dei reati più gravi non ne usciremo mai.

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  6. Per quanto possa essere grave, la corruzione non è un reato di sangue.

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