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mercoledì 15 aprile 2015

Chiesa e democrazia, la mia lettera all'Eco di San Gabriele



Cari amici ed amiche,

questa è la mia lettera alla rivista "L'Eco di San Gabriele", nella rubrica "Ecogiovani":
Egregio padre,

mi ha fatto piacere leggere la lettera di quel giovane di 25 anni che ha posto la domanda sul rapporto tra Chiesa cattolica e democrazia.
Questo dimostra che ci sono ancora giovani che si interessano di cose serie e che non sono superficiali.
Ora, io dico la mia.
Perché un rapporto tra istituzioni democratiche e Chiesa funzioni serve che le une e l'altra siano separate tra loro ma che al tempo stesso ci sia coscienza del fatto che sia le istituzioni democratiche dello Stato e sia la Chiesa debbano collaborare per il bene della società...
A questo punto sorge codesta domanda: quando ci sono i problemi tra Stato democratico e Chiesa?
Il problema tra Stato democratico e Chiesa sorge quando il primo, in nome dell'ideologia, mira a toccare argomenti eticamente sensibili e la fa ricorrendo (per esempio) ai tribunali.
Mi viene in mente la questione della famiglia e dei matrimoni tra persone dello stesso sesso...

La risposta di padre Luciano Temperilli (responsabile della rubrica, temperlu@libero.it) è questa:

Caro Antonio, sei sempre un lettore attento e partecipe. ti ringrazio di cuore.
Ho tagliato gran parte della tua lunga e dotta lettera lasciando mi pare, il nucleo del tuo pensiero sul conflitto Stato-Chiesa citando un problema sensibilissimo dei nostri giorni che è non è soltanto politico-sociale ma soprattutto ideologico: per la prima volta si tenta infatti di cambiare la visione tradizionale dell'uomo. E', come sottolineano i vescovi, un problema antropologico. Avremo certamente nuove occasioni per parlarne. 

Per dovere di cronaca, vi porto all'attenzione il testo completo della lettera:

Egregio padre,


mi ha fatto un grande piacere leggere la lettera di quel giovane di 25 anni che ha posto la domanda sul rapporto tra Chiesa cattolica e democrazia.
Questo dimostra che ci sono ancora giovani che si interessano di cose serie e che non sono superficiali.
Ora, dico la mia.
Perché un rapporto tra istituzioni democratiche e Chiesa funzioni serve che sia le une che l'altra siano separate tra loro ma che a tempo stesso ci sia la coscienza del fatto che sia le istituzioni democratiche dello Stato e sia la Chiesa debbano collaborare per il bene della società.
Il concetto di Stato e Chiesa separati è molto antico.
Cito come esempio la Magna Charta Libertatum che venne fatta firmata dal re d'Inghilterra Giovanni Senza Terra nel 1215.
Il suo primo articolo recita:
"In primis concessisse Deo et hac presenti carta nostra confirmasse, pro nobis et heredibus nostris in perpetuum quod Anglicana ecclesia libera sit, et habeat jura sua integra, et libertates suas illesas; et ita volumus observari; quod apparet ex eo quod libertatem electionum, que maxima et magis necessaria reputatur Ecclesie Anglicane, mera et spontanea voluntate, ante discordiam inter nos et barones nostros motam, concessimus et carta nostra [illa carta data 21É novembris anno Domini 1214; confirmatio papae Innocentii tertii 30É martii anno Domini 1215] confirmavimus, et eam obtinuimus a domino papa Innocentio tercio confirmari; quam et nos observabimus et ab heredibus nostris in perpetuum bona fide volumus observari. Concessimus eciam omnibus liberis hominibus regni nostri, pro nobis et heredibus nostri in perpetuum, omnes libertates subscriptas, habendas et tenendas eis et heredibus suis, de nobis et heredibus nostris.".



Ai sensi di questo articolo, la Chiesa anglicana (che all'epoca era la Chiesa cattolica inglese) godeva di autonomia rispetto al potere civile.
Lo scisma operato da re Enrico VIII nel 1534 nacque da una forzatura di questo documento che pur essendo molto antico è molto attuale.
A questo punto sorge codesta domanda: quando ci sono i problemi tra Stato democratico e Chiesa?
Il problema tra Stato democratico e Chiesa sorge quando il primo, in nome dell'ideologia, mira a toccare argomenti eticamente sensibili e lo fa ricorrendo (per esempio) ai tribunali.
Mi viene in mente la questione della famiglia e dei matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Il fatto che la famiglia sia formata da una relazione tra uomo e donna non lo dice la Chiesa.
Infatti, già gli antichi Romani ritenevano che la famiglia nascesse da questo tipo di relazione.
Ricordo che nell'antica Roma l'omosessualità era molto praticata.
Oggi, ci sono certi partiti politici e certe lobbies che dicono che le relazioni tra persone dello stesso sesso debbano essere equiparate con il matrimonio.
In virtù di quanto prima citato , ossia che la famiglia nasce da una relazione tra uomo e donna, oltreché per un fatto biblico, la Chiesa dice che ciò è sbagliato.
In quei Paesi in cui i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono legali, vi è stata una battaglia politica e giudiziaria molto forte causata da certi gruppi che a forza di fare pressione hanno imposto le loro norme e vi è stata anche una cattiva interpretazione (per non dire una storpiatura) del concetto di laicità.
Infatti, il concetto di laicità si riferisce al concetto del popolo (in greco "laos") e di tutto ciò che lo riguarda, religione compresa.
Per qualcuno la laicità osteggia la religione e si ritiene giusto prendere decisioni atte a forzare certe situazioni consolidate.
Qui nasce lo scontro la tra lo Stato democratico e la Chiesa.
Cordiali saluti.


                                                          Antonio Gabriele Fucilone
Ora, esprimo un mio parere.
Faccio un breve excursus storico, citando due avvenimenti importanti: la Riforma protestante e la Rivoluzione francese.
Entrambi questi avvenimenti, uno avvenuto nel 1517 e l'altro nel 1789, non furono condotti dal popolo ma da certi gruppi.
Pensiamo a quello che accadde nei principati tedeschi dal 1517, in Svezia nel 1527, in Danimarca nel 1533 e in Inghilterra nel 1534.
Ci furono dei gruppi che spinsero i governi ed i sovrani verso la Riforma.
Riguardo alla Rivoluzione francese, la cosa avvenne con le stesso meccanismo.
Nel 1789, l'Ancien Regime fu rovesciato non dal popolo ma da lobbies, da gruppi politici e non solo, che pilotarono il popolo.
Questi due avvenimenti tolsero alla Chiesa cattolica non solo il potere politico ma anche quello spirituale, contribuendo a portare l'Europa alla scristianizzazione.
Anche oggi sta avvenendo la stessa cosa.
Oggi si vuole imporre la politica pro-aborto, pro-eutanasia e pro-matrimoni gay attraverso sentenze di tribunali e sondaggi di dubbia veridicità.
Così si fa pressione sul popolo e sulla politica.
Questa non è la laicità.
La laicità rispecchia il sentire del popolo.
Quando viene condotto da un gruppo non è più un evento non è più un fatto di laicità.
Cordiali saluti. 



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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".