Cari amici ed amiche,
questa polemica sulle mie parole sui fatti di Genova e la Scuola "Armando Diaz" mi ha stancato.
La voglio finire.
Qui si è commesso l'errore di essersi focalizzati solo sui fatti della Scuola "Armando Diaz", in cui effettivamente dei poliziotti persero il controllo e ferirono anche delle persone che non c'entrarono nulla con gli scontri.
Però, guardiamo anche quello che ci fu in quei tre giorni dell'estate del 2001.
A Genova ci fu un evento importante come il G8 e vari gruppi No Global vennero lì a manifestare.
Cosa accadde?
In mezzo alla folla dei No Global ci furono i facinorosi che spaccarono le vetrine, diedero auto alla fiamme ed aggredirono i poliziotti.
Ci furono feriti anche tra i poliziotti.
In più, ci fu anche la questione di Carlo Giuliani, il No Global che insieme ad altri aggredì una camionetta dei carabinieri in Piazza Alimonda (il 20 luglio 2001) e che restò ucciso da un colpo partito dalla pistola del carabiniere Mario Placanica, il quale era a bordo del veicolo, era ferito e contro cui Giuliani stava per scagliare un estintore, rischiando di ucciderlo.
Ci si focalizza solo su quello che accadde nella Scuola "Armando Diaz" che può si per sé può anche essere condannato.
Guardando i fatti della "Scuola Diaz", condanniamo pure quanto accadde!
Però, del resto non si dice nulla?
Non si dice nulla dei poliziotti feriti durante gli scontri?
A Genova ci fu una guerra.
Vi invito a leggere l'articolo scritto da Alessandro Sallusti su "Il Giornale", articolo che è intitolato "Ora torturano i poliziotti".
Condanniamo pure quello che certi poliziotti fecero alla Scuola "Armando Diaz" ma condanniamo anche quello che i No Global (con tanto di volti coperti da passamontagna) fecero contro i poliziotti e contro la città di Genova per quei tre giorni.
Non penso che la vita di un poliziotto (o di un carabiniere) valga meno di quella di un No Global.
I poliziotti servono il nostro Paese.
Io temo che la legge contro la tortura possa in realtà indebolire la polizia, dato che essa rischia di essere un cartello ideologico contro la polizia.
Anche i sindacati di polizia temono ciò.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
Questo lo ritengo un articolo di parte (come è naturale che sia), ma corretto.
RispondiEliminaEsprime le sue opinioni personali ma fa dei distinguo e non generalizza alcunché.
A Genova ci furono dei teppisti che misero a ferro e fuoco la città e la polizia. Nella scuola Diaz ci furono dei delinquenti in divisa che non si limitarono a dare qualche (sbagliata ma umanamente comprensibile) manganellata, ma a ferire gravemente, spaccare teste, denti, costole, spogliare donne, mandare in coma, umiliare e quindi torturare persone innocenti per ben tre giorni, infangando la polizia e la repubblica democratica (oltre che violare gravemente i diritti umani). Delle bestie insomma, al pari dei violenti di piazza.
Fatte queste distinzioni si può dare legittimo ingresso alle idee: lei trae delle conseguenze, altri delle altre.
Riguardo al reato di tortura mi permetta di dire che è quanto mai necessario, non fosse che per quanto accaduto alla scuola Diaz!
E può essere, sì, un manifesto ideologico, ma per fortuna ad applicarla saranno non i politici ma i giudici, che quotidianamente fianco a fianco con la polizia, e nell'interesse dei cittadini, sapranno sapientemente fare uso della novella normativa. A meno di non ritenete che la maggioranza dei giudici sia un manipolo di politici in toga, il che, lei converrà, non è.
Le mele marce ci sono dappertutto, ma nelle istituzioni ciò che conta è la maggioranza, che ovunque è costituita da uomini probi.
Col nuovo reato le male marce della polizia smetteranno la divisa e ci guadagnerà in primis il corpo in termini di credibilità.
E la polizia, può star tranquillo, potrà continuare ad usare la forza ove necessario. Se desse un'occhiata alle leggi nel loro complesso se ne renderebbe conto.
Detto questo le do la mia opinione sui fatti: i Black block furono sfruttati anche dalla politica e forse dai servizi. Ma qui si apre un altro capitolo.
Buona scrittura e mi auguro che si mantenga nel sentiero della correttezza e del rispetto dei suoi concittadini.
Non sono d'accordo col suo pensiero, ma esso è corretto e dunque criticabile ma rispettabile.
RispondiEliminaAnche perché hai scritto una marea di cazzate e risponderti seriamente non ne vale la pena. Non fosse altro perché la tua fonte é sallusti
RispondiEliminaRicordo che i poliziotti si beccano le botte dai No Global per difendere la nostra sicurezza e per portare a casa il pane.
RispondiEliminaI No Global per cosa prendono botte?
Per un'idea che di positivo non ha nulla?