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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 9 febbraio 2015

La Torre di Londra

Cari amici ed amiche,

vi invito a leggere questa mia poesia:

LU SECRETU DA TURRI DI LONDRA

Cà fu du re la casa...
cà fatta vinni poscia priggiuni...
pì li traditura tutti...
la Turri di Londra...cà unu misteru havi ancora...
du re Eduardu...cun di York Riccardu so frati...
cà pì accussì la curona...
fici ammazzare Riccardo...ziu et re...o lu settimu Arricu...
et pì iddi a priari cà avissi ogni anima bona.

IL SEGRETO DELLA TORRE DI LONDRA

Che fu del re casa...
che venne fatta poscia prigione...
per i traditori tutti...
la Torre di Londra...che un mistero ha ancora...
di re Edoardo...con di York Riccardo suo fratello...
che per così avere la corona...
fece ammazzare Riccardo...zio e re...o il settimo Enrico...
e per essi pregare che abbia ogni anima buona.

Oggi vi parlo della Torre di Londra.
Essa è un complesso di edifici fortificati il cui primo impianto risale al 1078 AD.
La Torre di Londra fu voluta da re Guglielmo I il Conquistatore (1028-1087) che ordinò che la Torre (detta "Torre Bianca") fosse realizzata all'interno delle mura nella zona sud est adiacente al Tamigi.
Essa fu la residenza reale.
Per alcuni scrittori, però, la Torre fu costruita in luogo di una costruzione fatta realizzare da Giulio Cesare (101 BC-44 BC), quando andò in Britannia nel 55 BC.
Tuttavia, questa ipotetica origine romana è una leggenda.
Nel XII secolo, Riccardo I Cuor di Leone (1157-1199) circondò la "Torre Bianca" con mura ed un fossato, che fece riempire con l'acqua del Tamigi.
Il fossato non fu utile finché re Enrico III (1207-1272) non utilizzò una tecnica olandese dei fossati e rafforzò le mura, ampliandone il perimetro nonostante le proteste dei cittadini.
La costruzione fu terminata da re Edoardo I Longshanks (1239-1307), tra il 1275 ed il 1285, che costruì una cinta di mura esterne , chiuse il fossato e ne fece uno nuovo all'esterno.
Essa fu una residenza, con tanto di cappella in stile normanno, i cui capitelli delle colonne ricordano quelli delle chiese pugliesi e siciliane.
Con il passare del tempo, la Torre divenne a tutti gli effetti una prigione.
Il primo prigioniero fu il vescovo di Durham Rainulfo Flambard (1060-1128) che fu riconosciuto colpevole di esorcismo.
Per ironia della sorte, egli fu anche colui che migliorò la Torre, dopo che l'architetto Gundulf tornò a Rochester.
La Torre di Londra, però, assunse la fama di prigione durante il regno di re Enrico VIII (1491-1547).
Durante il suo regno vennero costruite le cupoline a cipolla sulle torri e furono mandati lì molti dissidenti politici e religiosi, che furono condannati a morte.
Tra i suoi prigionieri più illustri di quel periodo vanno menzionati San Giovanni Fisher (1469-1535), San Tommaso Moro (1478-1535) e la regina Anna Bolena (1501/1507-1536).
Fino al periodo di dittatura di Oliver Cromwell (1599-1658), la Torre di Londra ebbe una funzione residenziale.
In epoca recente, fu prigioniero della Torre anche il politico nazista (vice di Adolf Hitler) Rudolf Hess (1894-1987).
Intorno alla Torre vi sono anche delle leggende.
Lì, infatti, sono ospitati i corvi reali.
L'astronomo reale John Flamsteed (1646-1719) fu disturbato nelle sue ricerche nel cielo dal volo dei corvi.
Re Carlo II Stuart (1630-1685) volle rimuoverli ma i suoi consiglieri lo fecero desistere dal quel progetto poiché,  secondo una leggenda, se i corvi se ne fossero andati la monarchia avrebbe cessato di esistere.
Nella Torre di vi è anche il tesoro della corona.
La Torre di Londra è legata anche alla storia dei due principi del famoso "Enigma inglese" , colui che sarebbe diventato re Edoardo V (1470-1483) e suo fratello Riccardo di Shrewsbury (1473-1483), colui che sarebbe stato il Duca di York e re con il nome di Riccardo IV, i quali, secondo la storiografia ufficiale, furono fatti uccidere da re Riccardo III (1452-1485) ma, in realtà, potrebbero essere stati fatti sopprimere da re Enrico VII Tudor (1457-1509).
Questa è la Torre di Londra, un edificio che rappresenta la storia di un Paese.
Cordiali saluti.












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Ringrazio un caro amico di questa foto.