Cari amici ed amiche,
Ringrazio l'amica e collaboratrice Silvia Morelli.
Io voglio bene alla figura del Santo Padre ma una cosa la debbo dire.
Io non credo che ad oggi l'unità e la concordia siano presenti nel nostro Paese.
Lo dico con il massimo rispetto per la persona, io non mi sento rappresentato da Mattarella e come me la pensano in tanti.
Il modo ed il contesto in cui egli è stato eletto non sono di certo segni di unità.
Il Presidente del Senato è di sinistra.
La Presidentessa della Camera è di sinistra.
Il Premier è di sinistra.
Lo dico apertamente; io non mi sento più italiano.
Abbiamo a che fare con delle istituzioni che sono cieche di fronte alla situazione reale del popolo.
Basti pensare alle tante persone che sono senza lavoro e che non riescono a trovarlo. Io che sono senza lavoro lo so bene.
Le istituzioni fanno poco e niente, se non tassare le aziende, le quali se ne vanno.
L'elezione del capo dello Stato sarebbe stata occasione di unità del nostro Paese.
Invece, vi è stato l'ennesimo atto divisivo.
Io non mi sento più italiano.
Anzi, per certi versi mi vergogno di essere italiano.
Mi vergogno di essere parte di questa Italia.
Mi vergogno di essere parte di questa Italia.
Siamo un Paese di gente che è divisa nel suo interno.
Questa non può essere l'Italia.
Questa non può essere l'Italia.
Un Paese così non andrà lontano.
Forse, non è stato un caso che proprio nel giorno dell'elezione del Presidente della Repubblica, il tricolore sia stato staccato dall'asta da una folata di vento.
L'Italia non andrà lontano.
Forse, Papa Francesco farebbe meglio a pregare per questa Italia.
Cordiali saluti.
L'Italia non andrà lontano.
Forse, Papa Francesco farebbe meglio a pregare per questa Italia.
Cordiali saluti.
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