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mercoledì 5 marzo 2014

Renzi e le mani in tasca

Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo scritto da Bruno Vespa sul giornale "Panorama" che è intitolato "La sua sfida è quella delle mani in tasca".
Ora, con il suo "new style" delle "mani in tasca", il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha preso "a schiaffi" il Senato dicendo: "O mi seguite o affondate, perché se fallisco si va alle urne e non so quanti di voi saranno rieletti.".
Il suo è stato un discorso detto " a braccio", senza fogli di carta da leggere.
Questo ha creato difficoltà agli stenografi, costringendo questi ultimi a sbobinare di corsa i nastri con l'intervento di Renzi.
Ciò non dà una bella immagine del nostro Parlamento.
Renzi piaceva alla gente per quello che diceva.
Diceva, ad esempio, che il suo Governo avrebbe pagato i debiti pubblici alle aziende.
Diceva, ad esempio, che avrebbe abbattuto i cuneo fiscale almeno del 10%.
Diceva anche tante altre cose.
Peccato, che egli non abbia dimostrato di essere di parola.
Come riferisce il direttore del quotidiano "Libero" Maurizio Belpietro, già nel 2009, Renzi voleva salire a Palazzo Chigi.
Egli diceva sempre che avrebbe fatto solo il Sindaco di Firenze e che si sarebbe impegnato a fare ciò.
Invece, compariva sempre di più in televisione calamitando su di sé l'attenzione di tutti.
Poi, egli ha puntato alla segreteria del Partito Democratico.
Quindi, non ha più voluto fare solo il Sindaco di Firenze ma anche il segretario del Partito Democratico, il che gli avrebbe aperto la strada per la candidatura a Palazzo Chigi.
Ci ha provato nel 2012 ma lo zoccolo duro (di scuola comunista) del Partito Democratico ha premiato Pier Luigi Bersani.
Le elezioni del 2013, che sono finite con una non vittoria del Partito Democratico ed i successivi tentennamenti di Bersani nel fare Governo hanno cambiato gli equilibri.
Nel 2013, Renzi è diventato segretario del Partito Democratico, con le primarie.
A questo punto, Renzi ha detto che non sarebbe diventato Presidente del Consiglio senza elezioni.
Il Presidente del Consiglio di allora era Enrico Letta.
Cosa è accaduto?
Da quando Renzi è diventato segretario del Partito Democratico, quest'ultimo ha iniziato ad incalzare il Governo Letta provocandone l' impasse che l'ha bloccato.
Letta è stato costretto a dimettersi e, alla faccia di tutti, Renzi è diventato Presidente del Consiglio senza elezioni.
A casa mia, questo si chiama rampantismo a arrivismo!
Se non mantenesse quello che ha promesso (cosa che potrebbe accadere) Renzi si scaverebbe la fossa, politicamente parlando.
Il problema, però, non sarebbe la fine politica di Renzi ma il crollo dell'Italia.
Cordiali saluti.



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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questa immagine presa dalla pagina Facebook di Fratelli d'Italia.