Cari amici ed amiche.
Leggete l'articolo del sito "Caffè Geopolitico" che è intitolato "La Romania e la crisi ucraina".
Ringrazio l'amico e collaboratore Angelo Fazio che me l'ha inoltrato.
La Romania teme ripercussioni della crisi ucraina.
Il 18 marzo scorso, il presidente romeno Traian Basescu ha condannato l'esisto del referendum in Crimea, accusando il suo omologo russo Vladimir Putin di volere ricostituire l'Unione Sovietica.
Ora, la Romania teme molto la crisi in Ucraina.
La Romania è relativamente indipendente dal gas russo.
Però, il suo interscambio commerciale con Mosca non è per niente insignificante, mentre l’Ucraina rappresenta un grande mercato potenziale per l’imprenditoria romena, che potrebbe beneficiare direttamente di una svolta filo-democratica a Kiev. Inutile dire che una guerra russo-ucraina sulla Crimea e pesanti sanzioni economiche occidentali contro la Russia danneggerebbero l’economia romena insieme a quella degli altri Paesi del Mar Nero, interrompendo i normali flussi commerciali regionali e disincentivando maggiori investimenti stranieri nell’area.
Inoltre, la crisi in Ucraina sta danneggiando il turismo in Romania.
La Romania è una terra importante sul piano culturale.
Basti pensare alla città di Sibiu, che fu Capitale europea della cultura nel 2007 o al Castello di Bran (il noto castello di Dracula, vicino a Brasov), la Chiesa Nera di Brasov o il Monastero di Suceava.
Inoltre, vi è la questione moldava.
In Moldova, Paese di lingua romena, vi è una minoranza russa in Transinistria.
Questa regione di lingua russa vuole unirsi alla Russia, come la Crimea.
Ciò potrebbe destabilizzare la Moldova.
Oltre a ciò, in Ucraina, vi sono dei romeni (che rappresentano lo 0,8% della popolazione) e Kiev protestò vivacemente quando (nel 2009) ci fu la decisione di semplificare le procedure di acquisizione della cittadinanza romena per i romeni residenti sul suolo ucraino.
La crisi Ucraina è una grana per tutta l'Europa.
Per questo, l'Unione Europea, la Russia e gli Stati Uniti d'America dovranno lavorare per evitare situazione incontrollabili.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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