Oggi, ho firmato per i referendum proposti dalla Lega Nord.
Ora, leggendo un volantino della Lega Nord, sono rimasto incuriosito dal piano di uscita dall'Euro del professor Claudio Borghi Aquilini, un economista e docente dell'Università Cattolica di Milano, giornalista ed ex-dirigente di Deutsch Bank.
Il professor Borghi Aquilini propone questo "scacco all'Euro" in sei mosse:
- Recupero della sovranità nazionale a garanzia sui depositi.
- Tasso di conversione 1 a 1.
- Rilancio della produzione nazionale.
- Aumento dei posti di lavoro.
- Aumento dei consumi interni.
- Fine della crisi.
Queste mosse sono consequenziali.
Ergo, con il recupero della sovranità e l'introduzione del tasso di conversione 1 a 1, si può rilanciare la produzione nazionale.
Ciò fa aumentare i posti di lavoro ed i consumi, facendo finire la crisi.
Che questo Euro sia problematico è cosa nota.
Esso sta favorendo la Germania, sia per il valore di cambio e sia per il fatto che l'Euro non abbia una vera banca centrale dietro e che la Banca Centrale Europea altro non sia di fatto che una banca privata che ha fatto coincidere i suoi interessi con quella della Germania.
Così, la disoccupazione giovanile in Germania è pari all'8%. Qui da noi arriva al 40%.
Dal 2002, anno in cui l'Euro entrò in vigore, la produzione industriale italiana è calata del 20%.
In Germania, essa è salita del 30%.
In Italia, lo stipendio medio annuo è pari a 19.600 Euro.
In Germania, esso è pari a 30.000 Euro.
Questo Euro o cambia o fallisce, rischiando di mandare in malora gli Stati europei.
In tal caso, sarebbe meglio uscire dall'Euro.
In tal caso, sarebbe meglio uscire dall'Euro.
Cordiali saluti.
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