Cari amici ed amiche.
Il amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha portato all'attenzione un articolo del sito dei "Cavalieri Templari" che è intitolato "Setta degli Assassini".
E' molto interessante una lettera che è riportata nell'articolo e che fu scritta dal Cavaliere Templare Roncelin dei Fos (che fu maestro di Provenza dal 1249 al 1250, maestro d'Inghilterra dal 1251 al 1253 e di nuovo maestro di Provenza dal 1260 al 1278), un suo confratello:
"Mio caro fratello in Cristo, qui ad Acri, posso oggi scriverti per riferirti il successo della missione che mi affidasti il giorno della nascita del Nostro Signore nell’anno 1243 quando il diacono dei Buoni Uomini (Catari), Pierre Bonnet, giunse alla nostra Casa e chiese il nostro aiuto per proteggere il loro Tesoro. Tu mi affidasti l’impegno di accompagnare e scortare le Buone Dame e la loro Reliquia al nostro Tempio e consegnarla segretamente a tuo fratello. Partii la sera stessa dalla nostra casa di Pieusse e fui guidato dal Buon Uomo Bonnet fino alla grotta fortificata di Niaux, dove protette da un Buon Uomo trovai sette Buone Dame. La notte stessa ci separammo: mentre i due Buoni Fratelli continuavano il loro cammino per nascondere il resto del loro tesoro, le dame viaggiarono, protette da me, su un carro con la Reliquia di Giuseppe. Seguendo il tuo suggerimento, per confondere gli eventuali inseguitori non ci dirigemmo verso i nostri porti del Mediterraneo ma andammo fino a La Rochelle dove ci imbarcammo per Bari; ritenni infatti più prudente sbarcare in Terra Santa proveniente dalla Sicilia e non dalla Francia. Alcuni mesi dopo, nonostante la tragica notizia della caduta di Gerusalemme decidemmo di imbarcarci da Bari per la Terra Santa ma quando sbarcammo ad Acri sapemmo della tragedia: un mese prima le forze cristiane erano state massacrate a La Forbie, dove perì anche il nostro Gran Maestro Armand, che Dio lo abbia in gloria; la speranza di recuperare Gerusalemme era perduta. Arrivato, fortunatamente, seguii di nuovo il tuo consiglio: invece di rivolgermi al Gran Maestro mi rivolsi direttamente a tuo fratello Renaud e questi, quando seppe di cosa si trattasse, mi fece giurare di non farne parola al nuovo Gran Maestro, Richard de Bures, uomo molto amico (e secondo tuo fratello prezzolato) del signore di Tiro, Filippo Montfort, nipote di quel Simone che sta combattendo contro i Buoni Uomini. La crociata contro il conte di Tolosa, mi spiegò tuo fratello, è stata scatenata da forze malvagie per impossessarsi della Reliquia di Giuseppe e tuo fratello sospetta addirittura che la nomina del Gran Maestro sia stata favorita da queste forze per recuperare altri potenti oggetti che noi Templari proteggiamo, custodiamo e nascondiamo dai nemici perché non siano rivelati prima dall’ora designata. Tuo fratello si rivolse invece ad un altro fratello, Guillaume de Sonnac, di cui aveva assoluta fiducia; la tremenda situazione in cui si trovano oggi i cristiani sotto gli attacchi di Satana è dimostrata dal fatto che tuo fratello decise, con l’avvallo di Guillaume, di chiedere aiuto agli infedeli, ai seguaci del Saggio della Montagna. Per calmare i miei scrupoli per questa alleanza con i nemici, non solo mi convinse che il Saggio era più amico nostro che il Montfort, ma mi mostrò un documento straordinario: in esso il nostro fondatore racconta che alla sua morte il Saggio della Montagna gli aveva inviato un sigillo di grande potere magico chiedendogli di nasconderlo e proteggerlo dai seguaci di Satana; perplesso il nostro fondatore era partito per la Francia per consegnarlo al santo uomo che ha redatto la nostra regola. Ma il santo abate ebbe parole di onore per il Saggio e ordinò al nostro fondatore di custodire questo oggetto. Sappi che il sigillo e la documentazione alla morte del nostro Gran Maestro Armand, che Dio lo abbia in gloria, sono stati nascosti da tuo fratello e da Guillaume che temono le trame del Montfort. Tale sono gli intrighi di Satana che per difendersi bisogna essere "prudenti come serpenti". I seguaci del Saggio della Montagna, contattati da tuo fratello accompagnarono lui, me e le sette Buone Dame fino alla Valle di Mosè. Lì vidi una meraviglia che mi lasciò senza fiato: una montagna in cui sono stati scolpiti e scavati templi e palazzi e chiese e tombe. Lì i seguaci del Saggio ci guidarono ad un altare scavato sul fianco della montagna sulla cima del quale era inciso un simbolo che ti disegno: (Il disegno è quello del simbolo dell’infinito; ognuno dei due cerchi contiene il simbolo di un otto; ognuno dei quattro cerchi degli otto contiene un punto spesso). I seguaci del Saggio ci mostrarono come l’altare può aprirsi: è necessario introdurre contemporaneamente in ognuno dei quattro buchi al centro dei cerchi un medaglione dalla foggia curiosa. Consegnarono quindi una di queste chiavi a ciascuna delle sette Buone Dame che deposero nella tomba la Reliquia di Giuseppe. Voglia Dio che resti per sempre nascosta e protetta dagli attacchi di Satana fino all’ora designata per la sua rivelazione, nonostante una possibile minaccia. Una delle sette Buone Dame fu infatti catturata dal signore di Tiro e torturata a morte, che Dio abbia pietà della sua anima. Il signore è venuto quindi in possesso di una delle chiavi ed è a conoscenza del ruolo di tuo fratello, mio e dei seguaci del Saggio a fargli perdere per sempre la reliquia per la quale la sua famiglia ha versato tanto sangue innocente.".
Ringrazio Angelo. Io e lui abbiamo in comune questa passione per i Templari.
Quella degli Assassini fu una setta islamica non ortodossa fondata nell'XI secolo da Hasan al Sabbah.
Essi furono una propaggine di quella degli ismailiti, un'altra setta mistica islamica che derivò dall'Islam sciita e che fu fondata da un tale Ismail ibn Jafar (719 AD-762 AD), pronipote di Husain, secondo figlio del Califfo Alì, il genero di Maometto.
Però, questa setta mistica potrebbe avere avuto legami con un altro movimento religioso islamico, quello dei Nusairi.
I Nusairi erano (e sono, dato che esistono ancora in certe zone della Siria) una setta islamica che fusero l'Islam sciita con elementi pagani e persino cristiani.
Essi venerano una "triade" rappresentata da Alì (il genero di Maometto che è quasi divinizzato), Maometto ed un compagno di Maometto, un persiano di nome Salman al-Farisi.
In realtà, questa "triade" potrebbe celare la triade pagana siro-fenicia del Sole, del Cielo e della Luna, ossia Baal (o forse Melqart o Qadesh), Anat (che per i Fenici fu la signora del cielo) e Yarikh.
Ricordo che Qadesh ed Anat erano divinità femminili.
Quindi, l'averle camuffate con i nomi Alì, Maometto e Salman sarebbe stato un espediente per conformarli alla mentalità islamica.
Per questo, c'è chi definisce i Nusairi "uomini del diavolo".
Nella visione giudaico-cristiana Baal viene associato al diavolo, Baal-Peor (Belfagor) o Baal-Zebub (Belzebù).
Il nome degli Assassini derivò dal nome di una bevanda inebriante, l'hashish.
Erano dei guerrieri paragonati ai Berserkr, dei guerrieri vichinghi e pagani consacrati al dio Odino.
Anche questi ultimi facevano uso di droghe particolari, per combattere con maggiore ferocia nelle guerre.
Essi uccisero il conte Raimondo III di Tripoli (nel 1152) e cercarono di uccidere persino il sultano Saladino.
Ora, secondo l'articolo del sito dei Templari, pare che essi venerassero Baphomet, un idolo barbuto che sarebbe poi passato ai Templari.
Per alcuni, il Baphomet (o Bafometto) potrebbe essere stato il Santo Graal.
Ora, il termine "baphomet" ha una certa assonanza con "Maometto" e questo avvicina gli Assassini ai Nusairi.
Però, per alcuni Baphomet era il Santo Graal.
Ora, mi sorge questa domanda: gli Assassini potrebbero avere trovato il Santo Graal, averne fatto un loro oggetto di culto e poi averlo affidato ai Templari, prima di essere sgominati?
Quindi, il Santo Graal potrebbe non essere arrivato attraverso i catari, con cui i Templari avevano avuto rapporti (tanto che nel 1236 Papa Gregorio IX li rimproverò), ma attraverso questa via traversa.
Mi sorge anche un'altra domanda: i Templari potrebbero avere affidato ai Catari la custodia del Santo Graal.
Quindi, il Santo Graal potrebbe avere avuto tanti "passaggi di mano" , prima di sparire, per poi riapparire chissà dove e solo Dio sa quando, ammesso che possa apparire di nuovo.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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