Siamo a Costantinopoli, capitale dell'Impero Romano d'Oriente, nel 1203.
Dopo che ebbe usurpato il trono al fratello Isacco II (1156-1204), il principe Alessio Angelo (1153-1211) divenne imperatore con il nome di Alessio III.
L'impero finì nel dissesto economico ed il figlio di Isacco II, il principe Alessio Angelo chiese aiuto ai Crociati, che nel 1203 (in cambio dell'appoggio finanziario per la Crociata con cui i cristiani avrebbero dovuto riprendere Gerusalemme) scacciarono l'usurpatore e rimisero sul trono l'accecato Isacco II Angelo.
Sappiamo tutti come finì la storia. Isacco II associò il figlio Alessio al trono imperiale (Alessio IV, 1182-1204) ma ci fu una rivolta popolare, a causa del dissesto, e sia Isacco II e sia Alessio IV furono fatti uccidere dal principe Alessio Ducas, che divenne Alessio V detto "Murzuflo".
Non ricevendo quanto promesso, i Crociati decisero di occupare e saccheggiare Costantinopoli.
Nominarono un loro imperatore, Baldovino di Fiandra e al posto dell'Impero Romano d'Oriente fu creato l'Impero Latino d'Oriente, uno Stato fantoccio in mano a Venezia.
Alessio V cercò di riprendersi Costantinopoli ma non vi riuscì.
Alessio III, intanto, si riteneva ancora essere il legittimo imperatore e distrusse l'esercito di Alessio V che fu sconfitto.
Alessio V tentò di fuggire con Eufrosina (115-1211), la moglie dell'imperatore Alessio III, di cui egli sposò la figlia Eudocia.
Catturato in Tracia dai Crociati, Alessio V fu portato a Costantinopoli e scagliato dall'obelisco di Teodosio per ordine del doge veneziano Enrico Dandolo.
Ora, arriviamo al fatto centrale, la sorte di Alessio III.
Alessio III e sua moglie furono portati in Italia, in Piemonte.
Erano prigionieri del signore del Monferrato Bonifacio.
Essi furono condotti all'Abbazia di Lucedio, una nota abbazia che si trova a Trino Vercellese.
Dell'Abbazia di Lucedio avevo parlato in un precedente articolo.
Qui accadde un fatto strano, si disse che, proprio a Lucedio, Eufrosina fosse impazzita e che poco dopo fosse morta.
Qui la storia si sovrappone alla leggenda.
Il campanile della chiesa dell'Abbazia di Lucedio è molto particolare.
La sua base è ottagonale.
Il numero otto, secondo certe teorie, indica l'infinito.
Nel campanile della chiesa vi è un sarcofago che, secondo una leggenda, racchiude le spoglie della regina di Patmos.
La leggenda narra che la regina di Patmos fosse oggetto di attenzioni incestuose da parte del padre.
Ella fuggì nei boschi vicino a Lucedio.
Il padre la inseguì e lei tracciò una riga sul terreno.
La riga divenne un corso d'acqua (il fiume Lino, che si dice passi sotto la chiesa?) in cui ella si gettò.
Il sarcofago reca la scritta "Re".
Per molti, la regina di Patmos fu proprio Eufrosina.
La leggenda parla di un padre incestuoso e secondo la storia Eufrosina impazzì.
Cosa accadde realmente?
Eufrosina potrebbe avere subito uno stupro da qualcuno dei suoi carcerieri?
Se la leggenda parla di un "padre", questo stupro potrebbe essere stato perpetrato da un uomo di Chiesa?
Si disse, tra l'altro, che Eufrosina fosse morta con il figlio morto prematuramente.
Di chi potrebbe essere stato quel figlio?
Eufrosina morì nel 1211.
Ella fu imprigionata in Lucedio nel 1204.
Questo fu tecnicamente possibile.
Tra l'altro, il marito fu riportato a Tessalonica nel 1209, grazie al riscatto mandato dal despota di Epiro Michele I Ducas.
Quindi, prima di morire, Eufrosina restò a Lucedio per due anni senza il marito.
Tutto potrebbe essere accaduto.
Vi è un mistero anche sulla sepoltura di Eufrosina.
Per alcuni pare che la sua tomba si fosse trovata presso il Santuario della Madonna delle Vigne, un santuario oggi sconsacrato e cadente che si trova non lontano dall'abbazia di Lucedio.
Questo santuario fu voluto dall'abate commendatario Vincenzo Grimani, (1653-1710).
Il Grimani era nativo di Mantova ed era figlio di Antonio Grimani (un nobile veneziano) ed Elena Gonzaga.
Il Santuario della Madonna delle Vigne è noto per l'affresco che reca lo "Spartito del diavolo".
Lo "Spartito del diavolo" è legato ad una leggenda secondo cui ci furono dei monaci che evocarono un demone.
Era il 1684.
Questo demone iniziò a portare la depravazione nel monastero.
I monaci erano sedotti, ossessionati o, peggio, posseduti.
Il Papa, saputo ciò, mandò da Roma degli esorcisti che rinchiusero il demone sotto l'abbazia, con una musica.
Un secolo dopo il fattaccio dell'evocazione del demone, Papa Pio VI fece chiudere l'abbazia.
Ufficialmente, ciò fu fatto per le eresie e la blasfemia che si diffusero nel monastero.
Quale fu la causa?
Guarda caso, nel periodo di depravazione (1684-1784) del monastero fu abate anche il mio conterraneo, il Grimani.
Lo "Spartito del diavolo" è uno spartito le cui note sono palindrome.
Esso può essere suonato sia leggendolo da sinistra a destra che al rovescio.
Però,. secondo la leggenda, se suonato al rovescio il diavolo imprigionato viene liberato.
Lo stesso nome di Lucedio evoca strane cose.
Il termine "Lucedio" può indicare il "Luce di Dio" ma anche il "portatore della luce", Lucifero, l'angelo che si ribellò a Dio.
Un'altra cosa strana riguarda l'imperatore Alessio III.
Alessio III morì a Nicea nello stesso anno in cui morì la moglie, nel 1211.
La moglie si trovava a Lucedio.
La tomba dell'imperatore non si trova, esattamente come non si trova la tomba della moglie, come ho già scritto prima.
Nicea cadde in mano Turchi Ottomani nel 1331 e le chiese furono distrutte o trasformate in moschee.
Sembra quasi la città turca di Nicea (oggi Iznik) e Lucedio siano legati da un misterioso filo rosso.
Qui sotto vi è un video dello "Spartito del diavolo".
LU TABBUTU DI LU IMPRATURI ALESSIU III
Accussì ad Isaccu la granni seggia ci rubbau...
cà da iddu orbu puru fu fattu...
et cà si fici iddu stissu mpiraturi...
Alessiu lu terzu 'n Custantinopuli...
ma priggiuneru fattu fu da li Surdati di Cruci...
quannu si 'nni fuiu...pì lu veru purtari...
et purtatu vinni iddu unni fu di Diu la Luci...
unni murìu...et doppu visti lu diavulu...sò mugghieri...
cà unu cantu a dritta fici priggiuneru...pì lu seculu...
ma unni staci lu sò tabbutu...cù viriri poti lu populu?
LA TOMBA DELL'IMPERATORE ALESSIO III
Così..che ad Isacco il trono rubò...
che da egli orbo fu pur fatto...
e che si fece egli medesimo imperatore...
Alessio il terzo in Costantinopoli...
ma prigionier fatto venne dai Soldati di Croce...
quando fuggì...per il vero portare...
e portato venne egli...ove fu di Dio la Luce...
ove morì...e vide poscia il diavolo...la sua sposa...
che un canto per diritto fece prigioniero...per il secolo...
ma ove sta suo il sepolcro...che mirar puote il popolo?
Cordiali saluti.
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