Leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "Lo schiaffo di Napolitano: no ai tagli" .
Dell'articolo è interessante la parte che recita:
"Non poteva essere più difficile il lavoro di Carlo Cottarelli, economista chiamato dal precedente esecutivo a realizzare la mission impossible di tagliare la spesa pubblica italiana in modo efficace e rilevante.
La stessa classe politica che lo ha investito sta mettendo più di un bastone tra le ruote della sua spending review, dalla quale peraltro dipendono le coperture alle misure annunciate sul fisco. La settimana scorsa il premier Matteo Renzi da Bruxelles aveva bocciato parte del progetto del commissario. Ieri, per la legge del contrappasso, Giorgio Napolitano ha rilanciato una dichiarazione dai toni vaghi, ma con un bersaglio preciso: il merito e, soprattutto, il metodo adottato dal premier Renzi sui tagli.
"Ritengo ci sia una grossissima questione", ha detto durante un colloquio con l'agenzia Ansa, "il passaggio da tagli che abbiamo conosciuto assolutamente immotivati" a tagli ragionati in base «a un nuovo ordine di priorità". La spending, per il presidente della Repubblica, "dovrebbe intervenire con capacità selettiva, il che però presuppone discorsi che ancora assai poco vengono fatti". Bisogna considerare "quali sono le presenze realmente essenziali per l'interesse nazionale". Poi il passaggio direttamente riferito a Renzi. Serve "una discussione seria" e non fatta sotto la pressione di "un'urgenza" che porta a chiedersi "quanto risparmieremo l'anno prossimo". Quindi un appello a rallentare e concertare. Esattamente il contrario dell'agenda che il premier ha in testa: presentare il Def, con le coperture per il taglio dell'Irap da 80 euro al mese, prima del 15 aprile.".
Questo articolo fa il paio con quello che ho scritto ieri e che è intitolato "Renzi? Sta sbattendo il muso contro la dura realtà!".
Ora, che diranno i "Soloni" della sinistra, che durante il periodo del Governo di centrodestra, accusavano il presidente Berlusconi di non fare nulla?
Il presidente Berlusconi ed il suo Governo facevano le cose ma dal Colle (con Presidenti della Repubblica come Oscar Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgia Napolitano) arrivavano sistematicamente dei veti.
I veti arrivavano anche dal Parlamento, in cui forze della stessa maggioranza (un esempio era stato Gianfranco Fini) bloccavano tutto.
Ovviamente, l'opposizione di centrosinistra ci metteva del suo ed alimentava certe situazioni.
Tante riforme importanti erano saltate per colpa di queste situazioni.
Ora, l'attuale Presidente del Consiglio Matteo Renzi sta assaggiando la stessa medicina.
Cordiali saluti.
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