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lunedì 31 marzo 2014

31 marzo 1492, gli ebrei furono espulsi dalla Spagna

Cari amici ed amiche.

Questa foto qui sopra mostra il documento originale del decreto con cui i re di Spagna Ferdinando d'Aragona ed Isabella di Castiglia espulsero.
Questo è il testo:

"Sapete bene, o dovreste saperlo, che, poiché fummo informati che in questi nostri domini c’erano alcuni cattivi cristiani che si dedicavano al giudaismo e si allontanavano dalla nostra santa fede cattolica, a causa soprattutto delle relazioni fra ebrei e cristiani, nelle cortes riunitesi a Toledo nel 1480 ordinammo che in tutte le città e i villaggi dei nostri regni e signorie gli ebrei dovevano vivere separatamente dagli altri, nella speranza che la loro segregazione avrebbe risolto il problema. Avevamo anche provveduto e ordinato che nei nostri suddetti regni e signorie fosse istituita un’Inquisizione: come sapete, il tribunale nacque più di dodici anni fa e opera ancora. L’Inquisizione ha scoperto molti colpevoli, come è noto, e dagli stessi inquisitori, oltre che da numerosi fedeli, religiosi e secolari, siamo informati che sussiste un grave pericolo per i cristiani a causa dell’attività, della conversazione e della comunicazione che [i cristiani] mantengono con gli ebrei. [Gli ebrei infatti] dimostrano di essere sempre all’opera per sovvertire e sottrarre i cristiani alla nostra santa fede cattolica, per attirarli con ogni mezzo e pervertirli al loro credo, istruendoli nelle cerimonie e nell’osservanza della loro legge […].Per questo motivo, e per mettere fine a una così grande vergogna e ingiuria alla fede e alla religione cristiana, poiché ogni giorno diventa sempre più evidente che i suddetti ebrei perseverano nel loro pessimo e malvagio progetto dovunque vivano e conversino [con i cristiani], [noi dobbiamo] cacciare i suddetti ebrei dai nostri regni così che non ci sia più occasione di offesa alla nostra fede.
Pertanto ordiniamo che quanto da noi stabilito sia fatto conoscere, e cioè che tutti gli ebrei e le ebree che vivono e risiedono nei nostri suddetti regni e signorie, a prescindere dallo loro età […], entro la fine di luglio lascino i nostri regni e signorie insieme con i loro figli […], e non osino mai più farvi ritorno
.".*

Siamo nel 31 marzo 1492.
Nel Palazzo dell'Alhambra (che si trova a Granada) i sovrani spagnoli firmarono il decreto con cui si volle l'espulsione degli ebrei dalla Spagna.
In Spagna c'era una nutrita comunità ebraica.
Infatti, ancora esistono gli ebrei sefarditi.
Essi sono gli ebrei originari dalla Spagna (il cui nome ebraico è Sefarad) che in Israele costituiscono oggi il gruppo conservatore, contrapposto agli aschenaziti, che invece formano il gruppo laburista.
Ora, durante il periodo di dominio musulmano (VII secolo AD-1492) gli ebrei spagnoli erano tollerati e prosperavano.
Questo creò sospetto nei cristiani, tanto da fare serpeggiare il sospetto (infondato) che essi avessero fatto arrivare l'Islam in Spagna.
Dopo la vittoria cristiana di Covadonga (722 AD) iniziò la Reconquista cristiana.
Tuttavia, anche prima del 1492, gli ebrei furono tollerati.
I re dei Regni di Castiglia, di Aragona e di Navarra avevano gli "ebrei di corte", ossia degli "ambasciatori" ebrei che mediavano tra i sovrani e le comunità ebraiche.
Ad esempio, re Giovanni II d'Aragona (1397/98-1479) nominò Abiathar de Crescas suo astrologo di corte.
Però, le ricchezze degli ebrei ingolosirono i sovrani, che incominciarono a porre delle restrizioni.
A cominciare tutto fu re Ferdinando d'Aragona (1452-1516) che, secondo alcuni, aveva avuto soldi in prestito dagli ebrei.
Nacquero così i "marranos".
Alcuni di loro si convertirono al cattolicesimo per opportunismo.
Questi ebrei convertiti accettarono la religione cristiana e ne fecero sfoggio per fare carriera, arrivando anche a denunciare quegli ebrei convertiti che in segreto professavano la loro religione d'origine.
Poi ci furono i convertiti solo esteriormente.
Questi erano convertiti ufficialmente ma in segreto professavano la fede religiosa dei padri.
Frequentavano di nascosto le sinagoghe.
Una famiglia di queste è degna di nota: gli Zaporta di Monzon,  che erano imparentati con la famiglia reale degli Aragona.
Poi, ci furono anche coloro che si convertirono solo formalmente e per forza maggiore.
Questi ebrei si convertirono solo per le circostanze ma in privato rimasero ebrei, per poi manifestare apertamente la loro fede alle prime circostanze favorevoli.
Essi non facevano battezzare i loro figli e se venivano costretti a farli battezzare, ne lavavano le teste ove venivano bagnate con l'Acqua Santa.
Non mangiavano la carne di maiale, facevano circoncidere i figli maschi e celebravano la Pasqua ebraica.
Ci furono anche ebrei che si convertirono veramente.
Però, i sovrani spagnoli vollero controllare le ricchezze di questi ebrei convertiti e, dietro il motivo della "limpieza de sangre" , vollero eliminare la presenza ebraica dalla Spagna.
Nacque così l'Inquisizione Spagnola.
All'inizio, il Papa non volle l'Inquisizione ma il re Ferdinando insistette.
Egli prevalse su Rodrigo Borgia (1431-1503), allora vescovo di Valencia e vice-cancelliere pontificio di portare Roma dalla propria parte, minacciando di non supportarlo con la propria guarnigione in Sicilia
Papa Sisto IV (1414-1484) acconsentì di istituire l'Inquisizione ma solo in Castiglia, dando una piccola vittoria a Borgia.
Tuttavia, quando divenne Papa Alessadro VI (proprio nel 1492), il Borgia ebbe bisogno della Spagna e ciò lo costrinse ad istituire l'Inquisizione su tutta la Spagna, con il re Ferdinando d'Aragona e la regina Isabella di Castiglia (1451-1504) che di fatto fecero di questo organo uno strumento con cui colpire gli ebrei,  convertiti e non.
Questo fu solo il prologo di quello che accadde in seguito, ossia la cacciata degli ebrei dalla Spagna.
Il 31 marzo 1492, gli ebrei spagnoli furono espulsi e costretti a lasciare i loro beni in Spagna.
Le sinagoghe furono convertite in chiese, come nel caso della Sinagoga di Toledo.
Secondo alcuni, i rabbini lanciarono questo cherem (anatema) sulla Spagna:

"Il tribunale di JHWH siede in permanenza,quaggiù in terra e lassù in cielo.".

Questo anatema si sarebbe concretato con la Guerra Civile spagnola del XX secolo, tra il 1936 ed il 1939.
Il generale Francisco Franco (1892-1975) revocò l'Editto di Granada.
Il potere può indurre le persone a fare crimini efferati.
Ricordiamolo.
Cordiali saluti.

*Dalla pagina di Facebook "Il Dubbio".


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