Cari amici ed amiche.
Oggi, finisce il carnevale ed inizia la Quaresima.
Questo è il giorno delle Ceneri ed una riflessione va fatta.
Il giorno delle Ceneri è il giorno che inizia quel periodo di purificazione che porta alla Santa Pasqua.
Esso non comporta solo i digiuni o l'astinenza dalle carni ma anche un maggiore rigore verso sé stessi.
Comporta, per esempio, il dire no ai pettegolezzi.
L'immagine qui sopra è stata presa dalla pagina di Facebook del parroco di Villa Garibaldi di Roncoferraro don Giovanni Telò.
Il pettegolezzo è come l'acqua piovana che si infiltra nel tetto di una casa.
Con il passare del tempo, le infiltrazioni si fanno sempre più copiose, fino a fare crollare il tetto.
Questo ci fu detto da Sua Santità Papa Francesco ma è una cosa che è di per sé nota.
Le parole hanno un peso e possono anche uccidere.
Il 21 marzo 2013, durante le messa nella casa di Santa Marta, Papa Francesco disse:
"Ogni volta che chiacchieriamo, ogni volta che "spelliamo" l'altro, facciamo le stessa cosa che ha fatto Giuda.".
Forse, dovremmo riflettere su questo.
Certo, una riflessione la merita il film "La Grande Bellezza".
A tale proposito, vi invito a leggere l'articolo segnalatomi dall'amica Francesca Padovese, articolo de "La Nuova Bussola Quotidiana" che è intitolato "Oscar. Siamo fieri di parlar male di noi stessi!".
Dell'articolo è interessante la parte che recita:
"Perciò non rimaneva che tornare ai vecchi santi e mostrare agli americani la solita Italietta che fa la solita pena, anche se aggiornata. Così, La grande bellezza è quella di Roma, o meglio del suo passato monumentale, popolata purtroppo da italiani che stanno ai greci di oggi come questi stanno all’Atene di Pericle. Vabbe’, direte voi, un Oscar è sempre meglio di niente. Concordiamo e nulla intendiamo togliere al film di Sorrentino che, oltretutto, ha fatto incetta di altri premi internazionali. Ma non ci si parli, per cortesia, di orgoglio nazionale. Gli americani, per esempio, hanno, come romanzi "nazionali", Via col vento e Moby Dick : con l’uno hanno pacificato la loro guerra civile, rendendo il doveroso omaggio ai vinti e ricordando ai posteri che erano americani anche loro; con l’altro, hanno espresso un tema realmente cosmico, la lotta del Bene contro il Male. Il nostro romanzo "nazionale" è, invece, I promessi sposi, storia di poveracci che riescono a cavarsela solo grazie alla Provvidenza, ed è tutto dire. E il romanzo sulla nostra, di guerra civile, è Il gattopardo, rassegnato omaggio al trasformismo, Franza o Spagna purché se magna. La nostra seconda guerra civile (perché questo sventurato Paese ne ha avute ben due) non si può nemmeno romanzare, sennò finisce a scontri di piazza.
Il film di Sorrentino in effetti dovrebbe essere mostrato non tanto agli americani, i quali sono già informati dai turisti, bensì nelle scuole italiane e con questo sottotitolo: "Grande passato, penoso presente, nessun futuro. Guaglio’, jatevènne". Dalla Roma di Augusto a quella di Ignazio Marino. Già: basta spostarsi nella confinante Svizzera per trovare un popolo che sa almeno scegliersi gli amministratori. Noi non sappiamo fare nemmeno quello e, a ogni tornata elettorale, ci ritroviamo invariabilmente peggio di prima. L’ultimo politico italiano con gli attributi è stato Togliatti. Ed è tutto dire.".
Io vorrei che si parlasse dell'Italia, citando i valori del popolo italiano, la cultura e l'arte.
Invece, il film "La Grande Bellezza", film di Paolo Sorrentino che ha vinto l'Oscar, mostra (purtroppo) quello che è il peggio del nostro Paese.
Non condivido la frase su Togliatti, visto quello che questi combinò, però l'articolo esprime una cruda realtà.
Il nostro è un Paese diviso in cui ci sono tante fazioni che che si guardano in cagnesco.
Non è solo un discorso politico di destra o di sinistra.
Per esempio, qui a Roncoferraro (Mantova) vi è lo stupido campanilismo tra il capoluogo comunale (Roncoferraro) e la frazione di Governolo.
Questo campanilismo è così stupido e scriteriato (e reputo più stupido e scriteriato l'atteggiamento chi lo alimenta) che si spacca il capello in quattro in cose da niente!
Inoltre, grazie a questo sistema, si tradiscono gli ideali in cui si crede.
Lo si fa non per un cambiamento di idee ma per opportunismo.
In questa Italia non si premiano il merito e la bravura ma si va avanti perché si conosce questa o quell'altra persona che "sta in alto".
Io stesso ne so qualcosa.
Ma dove vogliamo andare con questa mentalità?
La Quaresima ci faccia riflettere su questo.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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martedì 4 marzo 2014
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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