Su Facebook, l'amica Bertoglio a portato alla mia attenzione un brano preso di Rita Coruzzi:
"C'era un bambino seduto su uno sgabello basso che guardava pazientemente la mamma mentre ricamava e quando alzava gli occhi per guardare la tela, vedeva colori stonati, fili allentati, confusione nel disegno, che invece avrebbe dovuto essere perfetto. Un giorno disse alla sua mamma: "Mamma, ma com'è brutto questo ricamo!". Allora la mamma lo prese in braccio, e gli mostrò il ricamo dalla parte dritta del lavoro, quella destinata a essere vista, e ogni colore era perfettamente in armonia con gli altri, non c'era un filo allentato, il disegno era perfetto e bellissimo, in completa armonia.
Tutti noi siamo come quel bambino, seduto su uno sgabello basso, e guardando verso l'alto possiamo vede solo i fili allentati, il disegno inesistente, la confusione dei colori della vita che scorre nel tempo, e allora andiamo dicendo quanto sia brutto il ricamo. Ma se lo potessimo vedere nella giusta prospettiva, quella di Dio, potremmo davvero renderci conto che quello che a noi sembra brutto in realtà è qualcosa di meraviglioso. Ecco perchè io sono disposta a seguire il disegno che Dio mi ha affidato, confidando che quando finalmente lo vedrò da un'altra prospettiva, sarà meraviglioso e io potrò dire con orgoglio che quel disegno è la mia vita, ricamata, vissuta, intrisa di Dio, come voglio che sia.".
Ringrazio Irene, che è una ragazza molto sensibile.
Rita Coruzzi è una ragazza di ventiquattro anni che ha una vita molto travagliata, a causa dei suoi problemi fisici.
Eppure, nonostante ciò, ella ha una forza interiore che compensa ogni suo problema nella carne.
Lei ci dà una grande lezione.
Infatti, Rita soffre, per i suoi problemi.
Eppure, ella si impegna facendo volontariato ai pellegrinaggi a Lourdes.
Possiamo dire che il buon Dio mise un'anima forte in corpo fragile.
La sua fede incrollabile, il suo mettersi al servizio degli altri e la sua forza d'animo valgono più tante belle parole.
Forse è questa la "diversa prospettiva" di cui Rita parla nel suo brano.
In un'epoca in cui si pensa al successo materiale (che, per carità di Dio, è legittimo) e alla bellezza esteriore, molti valori profondi, come l'amicizia, la comunione fraterna ed il reciproco mettersi al servizio, vengono messi in secondo piano.
Sicuramente, Rita vale molto più di persone che hanno un fisico possente o una cultura degna di un premio Nobel.
Ella vale anche più di me.
Molti mi dicono che io sia colto ed intelligente.
Io, invece, invidio molto persone come Rita.
La cultura e l'intelligenza (ammesso che le abbia) non sono nulla, se paragonate a quello che ha Rita, la "caritas".
Essa fa apprezzare anche le piccole cose.
Cordiali saluti.
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