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sabato 26 maggio 2012

C'era una volta Finale Emilia

Cari amici ed amiche.

Per farvi capire l'entità dei danni causati dal terremoto, vi parlo un po' di Finale Emilia, uno dei Comuni più colpiti.
Finale Emilia si trova in Provincia di Modena ed è un Comune ricco di storia e di tradizioni, tradizioni e storia che a causa del terremoto sono a rischio.
Le prime testimonianza di presenza umane in quella zona risalgono all'Età del Bronzo (3500 BC-1200 BC).
In epoca romana,   lì nacque un agglomerato urbano, forse successivo ad un castrum.
Tacito, nella sia "Historia", parla di un centro abitato di nome Forum Alieni.
Nel 1009 AD si incominciò a parlare esplicitamente di Finale Emilia.
Fu citato, infatti, un castello finalese che fu oggetto di scambio tra il vescovo di Modena Varino e l'abate di Nonantola Rodolfo.
Tuttavia, il centro storico nacque nel 1213 AD, quando,  durante una guerra tra Salinguerra Torelli e Aldobrandino d'Este, i militari fondarono un castrum.
Nacque poi il Comune.
In quel periodo fu costruita la Torre dei Modenesi o Torre dell'Orologio.
Il centro abitato finì in mano agli Estensi e divenne un importante centro economico.
Nel 1598, Cesare d'Este cedette Ferrara al Papa e si rifugiò a Finale Emilia, che ricevette il titolo di Finale Fedelissimo.
Nel XVIII secolo, la vita della città fu funestata da guerre e scontri tra varie fazioni.
Tuttavia, non perse lo splendore di "città ideale", anche grazie al contributo di una forte comunità ebraica.
Dopo essere stata in mano a Napoleone, la città tornò in mano agli Estensi (Congresso di Vienna-1814) che la mantennero fino al 1860, quando fu inclusa nel Regno d'Italia.
Nel 1886, qui nacque la prima cooperativa nel Modenese.
Durante la II Guerra Mondiale, qui ci fu uno scontro cruciale tra le truppe naziste e quelle americane.
I combattimenti in strada tra i nazisti ed finalesi,che cercavano di fermarli, furono feroci.
I nazisti sconfissero i finalesi ma ciò fece guadagnare tempo agli Americani che poterono accerchiare il nemico.
Quindi, la storia di questa cittadini è ricca.
Qui, come a Mantova e a Sabbioneta, vi era una comunità ebraica fiorente.
Cito, per esempio, Donato Donati (1550-1631), il banchiere e mercante che portò in Italia i grano saraceno.
La sua tomba è ancora presente a Finale Emilia.
Posso citare anche l'inventore di una specialità finalese che è molto simile all'Erbazzone mantovano, la Sfogliata di Finale Emilia.
Forse, potrebbero avere avuto origini comuni, visto che anche a Mantova c'era una comunità ebraica molto forte.
La differenza principale tra la Sfogliata di Finale Emilia e l'Erbazzone mantovano sta nel fatto che il secondo abbia un ripieno di spinaci e parmigiano.
Esso nacque nei forni della comunità ebraica.
Un giorno, nel 1860, un fornaio ebreo di Finale Emilia (che si chiamava Giuseppe Maria Alfonso Alinori) si innamorò di una ragazza cattolica.
La sua comunità gli fece ostracismo e lui si convertì al cattolicesimo, si sposò e (per vendetta)  decise di divulgare la ricetta della Sfogliata, che fu rivisitata, con l'aggiunta dello strutto di maiale.
Quindi, il centro di Finale Emilia va recuperato.
Gli organi competenti della Regione Emilia-Romagna hanno detto che per ora non è prioritaria la ricostruzione della Torre dei Modenesi, edificio che è stato distrutto dal sisma, ma il restauro conservativo degli edifici danneggiati.

Io penso che questo sia un grosso errore.
La Torre dei Modenesi va ricostruita, come vanno ricostruite le chiese e gli altri monumenti distrutti o danneggiati dal sisma.
Non fare ciò sarebbe come uccidere la storia.
Vi invito a guardare il video qui sotto per riflettere.
Cordiali saluti.

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