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martedì 15 maggio 2012

DALLA LETTERA ENCICLICA LUX VERITATIS DEL SOMMO PONTEFICE PIO XI

Cari amici ed amiche.

Leggete questo brano di Papa Pio XI che mi è stato riportato dall'amico Mario Padovano (SEFT) su Facebook:



"Dal punto della dottrina cattolica fin qui toccato, necessariamente deriva quel dogma della divina maternità, che predichiamo, della B. Vergine Maria: «non già come ammonisce Cirillo, che la natura del Verbo o la sua divinità abbia tratto il principio della sua origine dalla Vergine Santissima, ma nel senso che da lei trasse quel sacro corpo informato dall’anima razionale, dal quale il Verbo di Dio, unito secondo la ipostasi, si dice sia nato secondo la carne ». Invero se il figlio della B. Vergine Maria è Dio, per certo colei che lo generò deve chiamarsi con ogni diritto Madre di Dio; se una è la persona di Gesù Cristo, e questa divina, senza alcun dubbio Maria deve da tutti essere chiamata non solamente Genitrice di Cristo uomo, ma Deipara, « Theotòcos ». Colei dunque che da Elisabetta sua cugina è salutata «Madre del mio Signore », della quale Ignazio Martire dice che ha partorito Iddio, e dalla quale Tertulliano dichiara che è nato Iddio, quella stessa noi veneriamo come alma Genitrice di Dio, cui l’eterno Iddio conferì la pienezza della grazia e che elevò a tanta dignità.

Nessuno poi potrebbe rigettare questa verità, tramandataci fin dall’inizio della Chiesa, per il fatto che la B. Vergine abbia fornito sì il corpo a Gesù Cristo, senza però generare il Verbo del Padre celeste; infatti, come a ragione e chiaramente già fin dal suo tempo risponde Cirillo, a quel modo che tutte le altre donne nel cui seno si genera il nostro terreno composto ma non l’anima, si dicono e sono veramente madri, così Ella ha similmente conseguito la divina maternità dalla sola persona del Figlio suo.

Giustamente quindi il Concilio Efesino ancora una volta riprovò solennemente l’empia sentenza di Nestorio, che il Romano Pontefice, mosso dallo Spirito divino, aveva condannato un anno prima.

E il popolo di Efeso era compreso da tanta devozione e ardeva di tanto amore per la Vergine Madre di Dio, che appena apprese la sentenza pronunziata dai Padri del Concilio, li acclamò con lieta effusione di animo e, provvedutosi di fiaccole accese, a folla compatta li accompagnò fino alla loro dimora. E certo, la stessa gran Madre di Dio, sorridendo soavemente dal cielo ad un così meraviglioso spettacolo, ricambiò con cuore materno e col suo benignissimo aiuto i suoi figli di Efeso e tutti i fedeli del mondo cattolico, perturbati dalle insidie dell’eresia nestoriana.

Da questo dogma della divina maternità, come dal getto d’un’arcana sorgente, proviene a Maria una grazia singolare: la sua dignità, che è la più grande dopo Dio. Anzi, come scrive egregiamente l’Aquinate: « La Beata Vergine, per il fatto che è Madre di Dio, ha una dignità in certo qual modo infinita, per l’infinito bene che è Dio » . Il che più diffusamente espone Cornelio a Lapide con queste parole: « La Beata Vergine è Madre di Dio; Ella dunque è di gran lunga più eccelsa di tutti gli Angeli, anche dei Serafini e dei Cherubini. È Madre di Dio; Ella perciò è la più pura e la più santa, così che dopo Dio non si può immaginare una purezza maggiore. È Madre di Dio; perciò qualsiasi privilegio concesso a qualunque Santo, nell’ordine della grazia santificante, Ella lo ha al di sopra di tutti »
."

I dogmi inerenti alla Vergine Maria furono contestati da alcuni.
Ad esempio, il vescovo siriano e patriarca di Costantinopoli Nestorios (381-451) ritenne che la Vergine Maria fosse Christotokos (Madre di Cristo) e non Theotokos (Madre di Dio).
Questa dottrina, detta poi nestorianesimo, negò l'unione ipostatica tra la natura umana e quella divina di Gesù Cristo.
In pratica, il nestorianesimo mise in discussione sia il fatto che Gesù Cristo fosse vero uomo e vero Dio e sia il ruolo stesso della Madonna. 
La dottrina fu condannata dal Concilio di Calcedonia, nel 451.
Anche i protestanti ebbero delle idee diverse.
Ad esempio, essi furono contro il culto (o meglio l'iperdulia) verso la Madonna, poiché ritennero ciò inconciliabile con la dottrina di Gesù quale unico mediatore tra Dio e gli uomini.
Lutero mantenne i culti mariani, ad eccezione di quello dell'Assunzione.
Per i protestanti in genere, specialmente quelli fondamentalisti, ed i testimoni di Geova, Maria non è vergine poiché le Scritture parlano di "Fratelli di Gesù", senza tenere conto del fatto che San Giuseppe (lo sposo di Maria) sia più vecchio e che quindi possa avere avuto dei precedenti matrimoni, con relativi figli.
In compenso, riconoscono la nascita verginale di Gesù.
Nell'Illuminismo venne messa in discussione anche la nascita verginale di Gesù, cosa che fece prima anche Giordano Bruno. 
In realtà, bisogna stare attenti a mettere in discussione i dogmi inerenti a Maria poiché si metterebbe in discussione anche la posizione di Gesù.
La madre ed il figlio sono legati.
Cordiali saluti. 

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