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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 11 maggio 2012

Giovani ed imprenditoria, un rapporto complesso

Cari amici ed amiche.

Ieri, presso la Sala Polivalente di Barbassolo di Roncoferraro, c'è stata la conferenza dedicata ai giovani e al mondo del lavoro che è stata organizzata dal Circolo "Roncoferraro Giovani e Futuro" , la cui pagina di Facebook ha superato come numero di fans quella del Comune di Roncoferraro.
Questo è un  grande riconoscimento alla bontà del nostro lavoro.
In effetti, la conferenza di ieri è stata molto seguita.
Dopo una breve introduzione fatta dal presidente del circolo Alessandro Lavanna, ha preso la parola il dottor Michele Ballasini, il presidente dei Giovani Commercialisti di Mantova.
Il dottor Ballasini ha parlato della questione di un giovane che vuole aprire la propria azienda.
Per farlo, il giovane deve valutare i propri requisiti e le proprie esperienze e deve informare i vari organi come, Comune, Provincia, Regione, INPS, INAIL ed altri.
Per esempio, una persona che non sa nulla di ristorazione non è certamente il più adatto ad aprire un ristorante.
Il dottor Ballasini ha parlato anche dei vari tipi di aziende, che sono le aziende di proprietà di una singola persona, da una società di persone e a responsabilità limitata.
Egli, tra le varie forme di aziende ha consigliato quelle con un singolo titolare o le società.
Ha sconsigliato, invece, le società a responsabilità limitata.
Infatti, le prime due forme di azienda hanno il vantaggio di dare una buona flessibilità.
Lo svantaggio è quello delle responsabilità personale dei titolari o della società.
Al contrario, la società a responsabilità limitata, dovrebbe limitare la responsabilità al solo capitale sociale.
In realtà, questa cosa è fittizia, poiché spesso e volentieri la banca dà una fidejussione sul capitale dei soci.
Quindi, con la SRL, le responsabilità personali "escono dalla porta ed entrano dalla finestra".
Inoltre, Ballasini ha dato un consiglio molto importante.
Egli ha consigliato di affidare certe pratiche a chi se ne intende e di non fare tutto da sé.
E' stato lasciato spazio agli interventi dal pubblico e sono intervenuto io.
Io ho sollevato la questione della burocrazia che ferma la nascita di nuove imprese e degli start up emanati dalla Regione Lombardia, per favorire l'imprenditoria.
Ballasini ha detto che la burocrazia è un freno per la nascita di nuove imprese. Pensate ad un giovane che vuole aprire un'impresa e che si trova a doversi destreggiare tra carte ed enti vari.
Sugli start up ha preso la parola l'altro relatore, il presidente della FIDITER, il dottor Enos Righi.
Il dottor Righi ha detto che effettivamente gli start up sono usati poco perché spesso e volentieri non li si sa usare o perché vi è un difficile accesso ad essi.
Egli ha consigliato di consultare internet e di cercare, come ha fatto Ballasini.
Società come la FIDITER sono impegnate nella mediazione tra le banche, colui che vuole aprire un'impresa e gli altri enti.
Esse servono a rimuovere quegli ostacoli che impediscono ad un'azienda di nascere, dalle difficoltà causate dalle banche (che spesso e volentieri non concedono i finanziamenti) alla burocrazia.
Il dottor Righi ha consigliato di fare attenzione nella scelta delle banche, consiglio che è stato ribadito da Ballasini.
Inoltre, Righi ha parlato anche di un errore fatto dai "vecchi".
Infatti, negli anni passati, i genitori facevano studiare i figli, "per fare fare a loro una vita migliore".
Questo fece sì che tanti lavori andassero perduti o che finissero in mano agli immigrati.
I giovani, oggi, farebbero bene ad applicare la loro conoscenza in quei lavori.
Il dottor Righi ha fatto l'esempio di una giovane fioraia che è riuscita a farsi finanziare un sito internet del suo negozio, per vendere i fiori attraverso la rete.
C'è stato un dibattito tra il professor Righi ed un signore del pubblico che ha un po' criticato la cosa.
Inoltre, il dottor Righi ha parlato della situazione italiana, con la piccola impresa familiare che è il fulcro dell'economia e che oggi funge da ammortizzatore in questa fase di crisi, crisi che, per esempio, sta costringendo molti imprenditori a scegliere tra il pagamento delle tasse e quello dei propri dipendenti.
La scelta cade su quest'ultimo.
Il convegno è terminato con  un discorso del presidente Lavanna che ha detto che un giovane che vuole aprire un'impresa deve credere in essa e lavorare tanto, anche più del necessario.
In fondo, l'imprenditore è un lavoratore come l'operaio.
Solo così, egli può avere soddisfazioni.
Inoltre, Lavanna ha ringraziato il quotidiano "La Voce di Mantova"  e tutti i presenti.
E' stata una serata istruttiva.
Io penso che l'Italia debba cambiare ed incominciare a pensare alla crescita, se non vorrà affondare.
Qui sotto c'è una fotocopia della lista dei documenti richiesti per aprire un'azienda.



Cordiali saluti.


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