Un articolo di "Inside Over" parla del nuovo social network di Donald J. Trump, Truth.
Questo è un suo stralcio:
"Donald Trump è personaggio divisivo, complesso, controverso, ma sicuramente mai banale. Mai dare per finito l’ex presidente degli Stati Uniti, capace di rinascere capo dell’opposizione come una fenice dopo il disastro seguito alla sconfitta elettorale contro Joe Biden del 2020 e il caos della notte dell’Epifania di Capitol Hill. Il lancio di Truth, il social network personale del tycoon newyorkese con cui Trump vuole sfidare i giganti del web e sostanziare la ripresa della sua agenda politica, rientra perfettamente nel quadro della visione dell’ex presidente, abituato a sparigliare le carte.The Donald è tornato in campo con la Trump Media & Technology Group (Tmtg), che a ottobre ha formato un veicolo aziendale speciale con la Digital World Acquisition (Dwa) in modo tale da accelerare l’entrata a regime del social network da lui ideato, che il 21 febbraio 2022 sarà disponibile per il download. La giornata è quella in cui negli Usa cade quest’anno il Presidents’ Day, una festività statunitense istituita per commemorare il compleanno di George Washington e che viene celebrata il terzo lunedì di febbraio.
Tredici mesi dopo il bando da Facebook e Twitter, Trump prepara la sfida. Truth apparirà disponibile su Apple Store e Google Play, segno che due dei grandi colossi digitali Usa non hanno intenzione di proseguire la convetio ad excludendum contro Trump. In un mondo in cui i talebani possono comunicare le loro intenzioni politiche al mondo attraverso un social, Twitter, da cui un ex presidente Usa è bandito sarebbe del resto abbastanza imbarazzante giustificare una mossa del genere. Gli utenti di Truth troveranno un’interfaccia simile a Twitter, il mezzo-principe utilizzato in passato da Trump per comunicare alla sua base. Sul loro diario, nota Punto Informatico, “gli utenti saranno in grado di condividere notizie e contenuti proprio come avviene su Facebook e Twitter, menzionando altri account per invitarli a partecipare alle discussioni. Non ci sarà alcuna forma di advertising, almeno in un primo momento. Prevista inoltre l’integrazione di un sistema per la messaggistica diretta“, in forma simile a quanto fa Facebook con WhatsApp. In sostanza, l’obiettivo è creare uno spazio ritenuto libero dalla somma di censure, critiche e costrizioni dei social tradizionali accusati di faziosità dalla galassia conservatrice".
Anzi, il mio articolo correlato condannava il fascismo.
Ricordo che sono atlantista e liberal-conservatore.
Non mi sognerei mai di fare apologia di fascismo, dottrina dalla quale mi sento molto distante.
La stessa cosa si è ripetuta il 6 gennaio di quest'anno.
Ieri mi sono stati imposte delle limitazioni all'attuale account perché ho pubblicato una foto (portatami all'attenzione dal mio amico Morris Sonnino) nel quale si vedeva la sede del Battaglione Azov, la formazione paramilitare ucraina, la quale ha bandiere con la svastica.
Volevo scrivere un articolo che trattasse l'argomento.
Invece, Facebook mi ha oscurato l'immagine e mi ha imposto delle limitazioni.
Eppure, sui social network come Facebook e Twitter anche i Talebani possono scrivere e pubblicare ciò che vogliono.
Lo dico sinceramente: io ho intenzione di mollare Facebook ma vorrei continuare la mia attività di networking.
Sono su Facebook per fare quella cosa e non per scambiare pettegolezzi.
Dunque, sto guardando a Truth, la piattaforma dell'ex-presidente USA Donald Trump.
Mi sto già mettendo d'accordo con alcuni miei amici.
Trump ha avuto l'idea di aprire questa nuova piattaforma dopo il bando (assurdo ed ingiusto) da Facebook e Twitter.
Oramai, questi social-network fanno politica e sono faziosi verso chi non segue una certa idea.
Che senso ha non censurare chi pubblica post di chi esprime idee comuniste e censurare chi si esprime in maniera diversa?
Che senso ha censurare chi non parla bene della campagna vaccinale?
Siamo di fronte ad una nuova Inquisizione.
Per questo motivo, io sto pensando veramente di chiudere con Facebook.
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