Su "Atlantico Quotidiano" vi è un articolo di Matteo Bellini che è intitolato " Il Platinum Jubilee e il segreto della monarchia britannica".
Ne riporto questo stralcio:
"Ha superato scandali e turbolenze non senza difficoltà, come dimostra il crollo di popolarità a fine anni ’90 in concomitanza della morte di Lady Diana, o l’attuale scandalo che ha coinvolto il principe Andrew. A seguito di simili vicissitudini, la regina ha sempre cercato di non tradire il senso del ruolo che ricopre, consapevole che le crepe e le fratture interne alla famiglia in lei non dovessero mai trasparire, e che l’intero impianto morale su cui si regge la monarchia non venisse intaccato dalle vicende umane ad essa legate".Ho una grande ammirazione per la monarchia britannica, pur con tutte le sue contraddizioni.
Per esempio, a causa dell'Act of Settlement del 1701, i cattolici non possono salire al trono britannico.
Per assurdo, se una ragazza che fa parte della famiglia reale britannica si innamorasse di me e decidesse di sposarmi, io (cattolico praticante) dovrei convertirmi all'anglicanesimo e dovrei avere il consenso della regina.
Però, come istituzione, la monarchia britannica ha una forza morale enorme e l'attuale regina Elisabetta II la incarna.
La regina Elisabetta II, la quale si accinge a festeggiare il suo Giubileo di Platino, ha messo in secondo piano l'essere donna e madre per la sua nazione.
Questa è una grande cosa che (forse) i nostri politici dell'Italietta repubblicana di oggi dovrebbero imparare.
Essere a capo di una nazione è una responsabilità.
In questo, la regina Elisabetta II ci sta dando una grande lezione.
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