Su "Atlantico Quotidiano", vi è un articolo di Federico Punzi che è intitolato "La transizione green in Costituzione: si prepara un nuovo attacco alle nostre libertà".
Ne riporto questo stralcio:
"Sorprende la leggerezza, la superficialità con la quale deputati e senatori dei partiti di destra, che in teoria dovrebbero essere immuni alle sirene dell’ideologia ambientalista, hanno votato questo testo. Con un’enfasi, nelle loro dichiarazioni di voto finali, degna di una Greta Thunberg, evidentemente non comprendendone appieno le implicazioni. E ancor più grave, senza almeno impedire che il testo andasse a toccare l’articolo 41 della Costituzione, restringendo ancora di più il perimetro, già molto angusto, del diritto di proprietà.L’iniziativa economica privata è infatti già sottoposta ad ampie limitazioni, non potendo essere “in contrasto con l’utilità sociale” o “recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”, concetti vaghi interpretati dal legislatore e dai giudici con la discrezionalità che conosciamo, come si vede ad esempio con il prolungato blocco degli sfratti o nella vicenda Ilva. Ora, altri due limiti, altrettanto vaghi, vengono introdotti: non può recare danno alla salute e all’ambiente. E l’attività economica pubblica e privata dovrà essere “indirizzata e coordinata” dalla legge non solo “a fini sociali”, ma anche a fini “ambientali”".
Il nuovo testo dell'articolo 41 della Costituzione riporta:
"L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'unità sociale o in modo da recare danno alla salute, all'ambiente, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali ed ambientali".
In poche parole, con questa riforma della Costituzione si può legittimare, per esempio, l'uso del Green Pass per andare al bar.
In pratica, la libertà dell'impresa si riduce e con essa si riduce anche la libertà civile, la quale va di pari passo.
Da uomo di destra ed orgogliosamente liberal-conservatore e ferocemente anticomunista ed antitotalitario, quasi come Daniele Capezzone ma con qualche tendenza conservatrice, io provo disgusto di fronte a ciò.
Tutto questo avviene con la benedizione del "Papa della misericordia".
Sono cattolico ma faccio notare che sulle questioni politiche il dogma dell'infallibilità papale non vale.
Lo dice il Diritto canonico.
Lo Stato mette le mani sulle imprese e se queste non facessero ciò che lo Stato dice sarebbero sanzionate.
Io vorrei che l'Italia diventasse come il Regno Unito o come gli Stati Uniti d'America e invece sta diventando come Cuba o la Cina.
Il Covid ha limitato la libertà civile e la politica "ambientale" limiterà quella di impresa.
Questo è il nuovo totalitarismo del quale ho fatto accenno sul mio libro intitolato "Il Morbo di Wuhan".
Italiani, prepariamoci al peggio.
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