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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 3 febbraio 2022

Per Sanremo non serve il Green Pass


Su "Atlantico Quotidiano" vi è un articolo di Max Del Papa che è intitolato "Doppia morale nella repressione sanitaria: a Sanremo nessun obbligo di vaccino e teatro pieno".
Ne riporto questo stralcio:

"Vecchie glorie e emeriti “kikazè”, ammore ammore ammore e canne canne canne, carampane e bimbiminkia: il Sanremo “inclusivo” del solito Amadeus, sorta di Mattarella festivaliero, si apre sotto i peggiori auspici, per dire mesti, scontati, cialtroneschi. Hanno chiamato anche Saviano a fare il solito pippone contro il capitalismo, Trump, le destre, Meloni, Salvini, le mafie e per il gender e la legalizzazione della cannabis come Ornella Muti, trapassato di sex symbol che dovrebbe avere cose più urgenti di cui occuparsi tra famiglia, affari esteri e indagini interne. Al grido “sono solo canzonette, qui non si fa politica”, la politica la fanno eccome. Della risma peggiore, ideologica, militante e manco a dirlo dalla solita parte.
Già i cantanti sono quelli che sono, gente di nessuna coscienza civile, conformisti della peggior risma, o, per dirla col conte Mascetti, “piccoli borghesi, bottegai, filistei”. Consegnati mani e piedi al regime sanitario, senza fiatare essendo il regime del colore che prediligono e che da sempre li tien su, in passato con le feste dell’Unità e il circuito cultural-affarista dell’Arci, oggi con sovvenzioni più risicate, più mirate, ma sempre decisive. Il meglio però arriva con la doppia morale repressiva: nessuna verifica, nessun obbligo di vaccino per i cantanti in quanto, scopre quasi folgorato il direttore di RaiUno Coletta, “trattasi di dati sensibili”. Roba da assaltare l’Ariston: i vecchi non possono prendersi la pensione, i no-vax non possono ritirare le sigarette “neanche al distributore automatico”, come pretende il solito Sileri, un caffè al bar no, un trasporto qualsiasi no, lasciano crepare la gente in ospedale senza il conforto di un parente, impediscono il lavoro, i contatti, discriminano sulla base di un codice a barre o puntiforme, vogliono mezzo Paese in galera o al manicomio e lo dicono, tutta roba fuori legge, fuori Costituzione, e gli unici con l’impunità sono i quattro cantanti di un Festival di plastica?

Siamo di fronte ad un paradosso.
Un pensionato non può prendere la pensione in posta senza il Green Pass.
Un cittadino comune non può neppure comprarsi un paio di mutande al negozio o bere un caffè al bar senza il già menzionato certificato verde.
Però, per andare all'orribile Festival di Sanremo il Green Pass non serve.
Anzi, non serve neppure l'obbligo vaccinale.
Un cittadino normodotato e con coscienza smetterebbe di fidarsi di queste istituzioni.
Oramai è chiaro che ci stiano prendendo per i fondelli.
Siamo diventati il Paese della "doppia morale".
Alcuni possono fare cose che altri non fanno.
Un ristoratore, un barista o un commerciante è tenuto a chiedere il "Sacro Green Pass" ed il cliente è tenuto a mostrarlo, per non essere a rischio di problemi con una legge arbitraria ma il cantante che va a Sanremo può entrare in teatro senza Green Pass e senza essere vaccinato.
Capite che ci sono cose che non funzionano?
Si fa tanta retorica sui morti di Covid.
Chi contesta una certa politica è accusato di "sputare in faccia a coloro che sono morti a causa del Covid". 
Però, non si parla di chi (per esempio) è morto di cancro.
Eppure, il cancro uccide più del Covid, specialmente di questa Variante Omicron, che provoca solo un raffreddore o una malattia simile all'influenza. 
Oggi si stanno creando delle discriminazioni.
Il bello è che a fare le discriminazioni siano proprio quei partiti di sinistra che si dicono contrari alle discriminazioni.
Questo è veramente grave ma sembra che larga parte della popolazione accetti ciò.


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AstraZeneca ha ritirato il suo vaccino anti-Covid

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".