Riporto questo stralcio di questo mio articolo scritto su "Italia chiama Italia", articolo intitolato "Denunciare gli effetti avversi ai vaccini non significa essere No Vax":
"Non è corretto definire No Vax a prescindere chi denuncia gli effetti avversi dei vaccini contro il Covid. Il vaccino è un farmaco. Come tale, può dare reazioni avverse in alcuni soggetti. Ammetterlo non significa essere per forza contro il vaccino o contro la scienza. Anzi, nella scienza vi è il dubbio. Il dubbio è parte fondamentale della scienza. Tacere riguardo alla possibilità che il vaccino possa dare luogo a reazioni avverse in alcuni soggetti è antiscientifico e non il contrario. Riconoscere gli eventuali effetti avversi del vaccino significa fare un buon servizio alla scienza, perché cercando di capire il problema si può migliorare il farmaco in questione".Non si capisce questa paura di dire che questo vaccino anti-Covid abbia degli effetti avversi.
Chi dice una cosa del genere viene ridicolizzato ed insultato.
Viene accusato (ingiustamente ed indebitamente) di essere un No Vax, senza neppure ascoltarlo.
Chi lancia certe accuse dimostra solo una cosa: il proprio analfabetismo funzionale.
Infatti, nella scienza (quella vera) il dubbio è fondamentale.
Il dubbio è nel cosiddetto "ABC" della scienza.
Chi lancia certe accuse non è molto dissimile dai Talebani.
Comunque, sembra che vi sia quasi il clima del "non vedo, non sento e non parlo" intorno a questa vicenda.
Eppure, i casi di persone che dopo avere preso il vaccino si sono sentite male o hanno cominciato a manifestare dei problemi ci sono.
Vi è un vero e proprio clima di timore nel dire ciò, quasi come se dire che il vaccino possa creare dei problemi in alcune persone sia come una bestemmia in chiesa.
Non si capisce per nulla questo atteggiamento che qualche giornale ha definito di vera e propria omertà.
Quanto sta accadendo è molto pericoloso.
Riporto anche questo stralcio molto interessante di un articolo di Paolo Gulisano su "La Nuova Bussola Quotidiana":
Pur senza che ci sia stata un’attenta analisi di questi spaventosi errori del 2020, oggi il Governo vuole mettere mano ad una riorganizzazione della Medicina del Territorio. Dei cambiamenti radicali, che fanno pensare che sia iniziato un profondo Reset anche in campo medico. Per la sanità territoriale starebbero per essere messi sul piatto 9 miliardi di euro. Una somma considerevole che lascia immaginare l'importanza per il Governo di un settore strategico per le cure e per le professionalità coinvolte, ovvero i medici di famiglia.
Rivedere il ruolo del medico di medicina generale diventa pressoché indispensabile , e così si sta facendo strada un’ipotesi che cambierebbe profondamente il ruolo del medico di medicina generale, ma anche dei pediatri di libera scelta: il passaggio ad un rapporto di dipendenza. In pratica, medici di base e pediatri non sarebbero più - come ora - dei liberi professionisti convenzionati col Sistema Sanitario, Nazionale e Regionale, ma dei dipendenti pubblici, esattamente come lo sono i Medici Ospedalieri".
In pratica, un medico di base non può esentare una persona una persona che può essere problematica.
Se lo facesse rischierebbe di avere delle noie, per non dire che rischierebbe di avere dei grossi problemi.
Essi hanno le mani legate.
Di fatto solo i medici vaccinatori possono esentare un paziente dal vaccinarsi ma una cosa del genere accade con molta difficoltà.
Capite che c'è qualcosa che non torna?
Di fatto, il medico di base non è più un libero professionista ma è un dipendente.
Lo Stato comanda su ogni cosa.
Sembra che pure l'AIFA ha paura di divulgare i dati reali sulle reazioni avverse.
Oramai, la questione è politica.
Su "La Verità", vi è un articolo di Maddalena Guiotto che riporta una testimonianza di un membro del Comitato Tecnico-Scientifico che ha definito le decisioni del Governo "sconcertanti".
Siamo davvero in grossi guai.
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