Follie di Stato: la legge viene prima dell'umanità

Su "Atlantico Quotidiano", vi è un articolo di Lorenzo Gioli che è intitolato "L’ordinaria follia dei protocolli anti-Covid: un cambio di paradigma nel rapporto fra Stato e cittadini".

Ve ne riporto questo stralcio:

"Le votazioni quirinalizie della scorsa settimana, concluse con la rielezione di Sergio Mattarella alla presidenza della Repubblica, hanno oscurato alcune notizie che avrebbero dovuto occupare le prime pagine di ogni quotidiano. La morte di Simone, un giovane di 23 anni affetto da piastrinopenia, al quale alcuni infermieri di un ospedale fiorentino hanno impedito di vedere i genitori per l’ultima volta in ossequio ai folli protocolli anti-Covid. Questa vicenda, intrisa di disumanità e ottusità burocratica, offre numerosi spunti di riflessione. Un saluto, un bacio, un abbraccio non dovrebbero essere negati a nessuno. Men che meno a una mamma e a un papà, e ad un giovane costretto ad affrontare una morte prematura e ingiusta".

Siamo alla follia.

Ricordo che il cancro uccide più del Covid.

Eppure, non vi è tutta questa spettacolarizzazione riguardo alla malattia.

Già che ci sono, ricordo che il 03 febbraio 1997 morì mia nonna materna, a causa di un cancro al peritoneo, ed il 12 novembre 2020 morì anche mia mamma, a causa di un cancro al polmone.

Proprio riguardo al caso di mia madre a mio padre, a mio fratello e a me non fu possibile visitarla all'ospedale, se non quando ella fu portata alle cure palliative.

Un bacio ed una carezza non dovrebbero essere negati a nessuno.

Ancora oggi, ad emergenza di fatto finita, si continua con questo protocollo disumano, con delle aggravanti.

Basti pensare al caso del professor Fabrizio Pregliasco, il quale ha scritto l'ordinanza per l'Ospedale Galeazzi di Milano, da lui diretto, con la quale non si curano di fatto i pazienti non vaccinati. 

Siamo davvero alla follia.

In nome della salute (diritto che in realtà è individuale) si è persa l'umanità.

Ci sono medici che hanno smesso di curare i pazienti non vaccinati.

Quelli che curano tutti i pazienti, invece, rischiano la radiazione.

Questo è indegno.

Il giuramento d'Ippocrate impone ai medici di curare tutti i pazienti, a prescindere dal sesso, dalla razza, dalla fede religiosa e dalle convinzioni politiche.

Un medico che non fa queste cose non è un medico ma è una persona che fa quel nobile mestiere solo per un guadagno personale...e magari per cercare anche un po' di notorietà in TV, visto che l'andazzo è questo.

Persone che fanno codeste cose non dovrebbero più operare.