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giovedì 17 febbraio 2022

Democrazia commissariata


Su "Atlantico Quotidiano", vi è un articolo intitolato "Operazione politica: così la Corte ha disinnescato tutti i referendum, non solo quelli bocciati".
L'articolo è di Federico Punzi.
Ne riporto questo stralcio:

"Lasciamo agli esperti di diritto, ai “tecnici”, la lettura tecnico-giuridica dei giudizi di inammissibilità pronunciati ieri dalla Corte costituzionale su tre degli otto quesiti referendari arrivati alla sua attenzione. Ci permettiamo invece, in questa sede, una lettura politica delle decisioni della Corte, giacché è innegabile che da decenni i giudizi di ammissibilità dei referendum rispondono non solo, e non principalmente, alla ferrea logica del diritto, ma sia nell’ammissione che nella bocciatura, a motivazioni di opportunità politica. Tant’è che la Corte ha nel tempo esteso la propria discrezionalità, introducendo criteri di inammissibilità “innovativi” rispetto ai limiti posti dalla Costituzione – e spesso addirittura in contraddizione tra di essi. Ma su questo tema si potrebbe scrivere un saggio…".

Io sono contrario all'eutanasia.
Però, il fatto che i referendum siano stati ritenuti inammissibili ci deve fare riflettere sul fatto che qui in Italia il popolo non debba esprimersi.
Questo è il dato di fatto.
Infatti, per la Corte costituzionale, la motivazione del no ai referendum sarebbe tutta politica.
Pare che il no ai referendum sia dovuto al fatto che "non si voglia rompere la coesione sociale". 
Dunque, sembra che si voglia zittire il dissenso. 
Ora, ripeto, io sono contrario all'eutanasia.
Sono un cattolico praticante e su certe cose sono anche molto conservatore. 
Sono anche contro la droga. 
Però, impedire dei referendum adducendo al fatto che si rischi di mettere in pericolo la coesione sociale mi pare una follia. 
Oramai, il popolo non ha più alcuna facoltà di decidere.
In una democrazia vi è il dissenso e quest'ultimo è rispettato.
Noi stiamo andando verso un regime completamente diverso dalla democrazia, un regime nel quale decide chi non è eletto.
Questo è molto grave.
Il voto è una cosa essenziale per la democrazia.
Dare potere a chi non è eletto democraticamente equivale a porre fine alla democrazia stessa.
Oramai, il sistema italiano pensa solo alla sua autoconservazione.
Per arrivare a ciò si è disposti anche ad andare oltre quella Costituzione che si dice di difendere. 






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