Dell'articolo, riporto questo stralcio:
"La vera offesa, la vera intolleranza sono nella presunzione di essere migliori, nel proporsi come diversi, freschi e nuovi, senza rispetto per gli altri e per la esperienza, bollati come il «vecchio»
Il disprezzo per il vecchio è una espressione di mentalità fascista. I vecchi vanno rispettati, venerati, protetti. E invece i finti giovani si vantano di essere nuovi e della loro inesperienza. Si vantano di una storia che sarebbe solo loro, e di un programma che sarebbe «approfondito» solo perché è il loro, mentre il nostro sarebbe «fantasioso». Bene, noi siamo per i vecchi, per l'esperienza, per la fantasia. Solo loro sono nuovi, solo loro sono giovani".
L'inesperienza e l'incapacità fanno danni esattamente come la corruzione.
Certamente, è vero che i vecchi debbano essere rispettati.
Però, è anche vero che anche i vecchi abbiano sbagliato e che oggi noi giovani (metto in mezzo anche me, anche se ho 38 anni) paghiamo il prezzo di ciò.
Certamente, quello che vedo non mi soddisfa.
Se, da una parte, i vecchi hanno fatto danni con le loro corruttele ed il loro egoismo generazionale, che ha impedito ad una nuova classe dirigente di formarsi, molti dei giovani che oggi si propongono di dare un futuro alla classe dirigente fanno danni con la loro incapacità.
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