Su "L'Opinione della Libertà" vi è un articolo di Pietro Muccio de Quattro che è intitolato "La strana opposizione".
Riporto questo stralcio dell'articolo:
"Il carattere liberale di una democrazia è determinato dall’esistenza oppure no dell’opposizione liberale, cioè da partiti legittimati e garantiti nel criticare, contrastare, insidiare il governo. Ma una tale opposizione può essere minima, se la consonanza politica tra maggioranza e minoranza parlamentare è sfumata o limitata ad aspetti trascurabili; oppure può essere veemente e distruttiva se non solo non esiste consonanza, ma addirittura l’alternatività concerne le stesse fondamenta del sistema democratico-liberale. Inoltre, un’opposizione del genere può esserci e non esserci in fatto; ma è decisivo che nessuno ne contesti la potenziale esistenza e i mezzi costituzionali e pratici per esplicarsi pienamente.
Con la nascita del “governo dei contrattisti”, come mi piace chiamarlo, autodefinitosi tuttavia “populista” per bocca del presidente del Consiglio in Parlamento, è venuta a determinarsi una strana opposizione, sotto diversi punti di vista. La classica distinzione tra opposizione di destra e di sinistra, che aveva dominato la Prima Repubblica (Msi e Pci) per scomparire nella Seconda per effetto del maggioritario, sembra ormai inapplicabile, nonostante il ritorno alla proporzionale. Infatti il governo populista, anche a causa dell’ambiguità politica dei due contraenti, copre un arco elettorale accomunato alla base, da destra a sinistra: due estremi che si toccano, com’è dimostrato dall’entusiastica approvazione del nascente governo da parte dei rispettivi militanti.".
Dopo un periodo in cui ci si stava avviando verso un vero bipolarismo, dal 2011 ad oggi, il nostro Paese vive una situazione in cui non vi sono più governi con premier espressi attraverso un consenso elettorale e in cui i partiti governano in determinate coalizioni in Regioni e Comuni mentre fanno alleanze di altro tipo nel governo nazionale.
Una cosa del genere accadde nel 2013, in cui il Partito Democratico ed il Popolo della Libertà corsero in due fronti opposti alle elezioni, per poi ritrovarsi a dovere formare il governo insieme con il premier Enrico Letta.
Lo stesso è accaduto quest'anno.
La Lega ed il Movimento 5 Stelle hanno corso in fronti opposti ed oggi governano insieme.
Purtroppo, l'Italia ha due mali: il proporzionalismo ed il fatto di essere una repubblica parlamentare.
Se, per esempio, fosse come un Paese anglosassone, con un premierato o con un vero presidenzialismo (di tipo americano) ed avesse una legge elettorale maggioritaria con collegi uninominali, l'Italia sarebbe una vera democrazia liberale, una democrazia compiuta.
Invece, la nostra è una repubblica parlamentare ed ha un sistema elettorale di tipo proporzionale.
Questo permette di fare delle accoppiate strane, come quella tra Partito Democratico e Popolo della Libertà nel 2013 e quella tra Movimento 5 Stelle e Lega oggi.
Se cambiasse il sistema, cambierebbero le cose.
Il problema è che (spesso e volentieri) governi di questo tipo portano all'immobilismo.
Dall'immobilismo non nasce nulla di buono.
Infatti, i compromessi tra partiti molto diversi tra loro sono spesso fatti a ribasso per tutti e, piuttosto che fare rischiare di fare cadere il governo, alla fine preferiscono mantenere lo status quo.
Questa volta, spero di essere smentito dai fatti.
Purtroppo, temo che quanto accaduto certifichi il fallimento del sistema della democrazia italiana.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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