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venerdì 1 giugno 2018

Europa furiosa: un raffronto con il XVI secolo

Ieri, mi è capitato di vedere la trasmissione televisiva di Lucia Annunziata "In mezz'ora" (che va in onda su RAI 3) e come ospite vi era il professor Giulio Tremonti.
Tremonti è stato anche ministro dell'Economia ed è da sempre critico verso questa Unione Europea.
Ora, egli ha fatto un parallelismo con l'Europa del XVI secolo.
Ebbene, io faccio un piccolo sunto.
Molte condizioni dell'Europa di oggi si videro già nel XVI secolo.
Certo, quanto accadde nei secoli precedenti aprì la strada a ciò.
Basti pensare al declino del Sacro Romano Impero, che iniziò con la morte dell'imperatore Federico II di Svevia, che avvenne nel 1250 e al declino del Papato, che fu provocato dall'Oltraggio di Anagni del 1303, dalla Cattività avignonese dei Papi, che ci fu tra il 1309 ed il 1377, dallo Scisma d'Occidente, che ci fu tra il 1378 ed il 1417.
Basti pensare alla "Pax Mongolica" che ci fu tra il 1227 ed il 1279.
Basti pensare anche alla pestilenza che ci fu tra il 1347 ed il 1350.
Basti pensare anche all'uso delle armi da fuoco, che in Europa fecero la loro comparsa intorno al 1331.
Basti pensare anche alla caduta di Costantinopoli per mano dei Turchi Ottomani, che avvenne il 29 maggio 1453.
Non possiamo dimenticare la "Rivoluzione disarmata" della stampa (che avvenne nel 1455) e (dulcis in fundo) la scoperta dell'America da parte di Cristoforo Colombo, il quale partì da Palos de la Frontera il 3 agosto 1492.
Tutto questo aprì la strada a quella "globalizzazione" che ci fu nel XVI secolo.
Nel XVI secolo ci furono scoperte e commerci fiorenti.
Penso, ad esempio, all'arrivo di prodotti, come il cacao, la patata ed il pomodoro.
Se non ci fosse stata la scoperta dell'America, noi non conosceremmo questi prodotti.
Tuttavia, ci furono anche guerre furiose, che furono guerre di conquista.
In questo quadro, per esempio, le guerre tra il Sacro Romano Impero dell'imperatore Carlo V (24 febbraio 1500-21 settembre 1558) ed il re di Francia Francesco I di Valois (12 settembre 1494-31 marzo 1547).
Queste guerre sono note anche a noi qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova.
Pensiamo alla battaglia di Governolo del 25 novembre 1526 che fu vinta dalle truppe di Carlo V, le quali saccheggiarono Roma nell'anno successivo, il 6 maggio 1527.
Basti pensare anche alle schermaglie tra la Francia e l'Inghilterra di re Enrico VIII (28 giugno 1491-28 gennaio 1547) e a quanto accadde tra l'Inghilterra della regina Elisabetta I (7 dicembre 1533-24 marzo 1603) e la Spagna di re Filippo II (21 maggio 1527-13 settembre 1598).
Non parliamo poi della minaccia turca che dal 1453 si fece sentire sull'Europa.
Già nel 1480, i Turchi attaccarono Otranto.
Nel 1526, i Turchi sconfissero i cristiani a Mohács.
Nel 1570, in seguito ad una fatwa del muftì di Istanbul (che prima fu l'antica e gloriosa Costantinopoli) i Turchi attaccarono Cipro, possedimento della Repubblica di Venezia, che fu conquistata con la caduta di Famagosta nel 1571.
Nello stesso anno, i cristiani sconfissero i Turchi a Lepanto.
Per contro, nel 1536, il Regno di Francia e l'Impero Ottomano si allearono in funzione anti-asburgica.
Quindi, ci furono anche strane alleanze per interessi particolari.
Non parliamo poi di quello che accadde con il protestantesimo.
Il 31 ottobre 1517, il monaco sassone Martin Lutero (10 novembre 1483-18 febbraio 1546) provocò una rottura nella cristianità.
Da qui presero piede dottrine che quattrocento anni dopo fecero danni.
Penso al nazionalismo tedesco (che fu sollevato proprio da Lutero) e al comunismo, che fu applicato con metodi terroristici dagli anabattisti a Munster nel 1534.
Con Lutero fu sdoganato anche l'antisemitismo.
Già da prima erano presenti forme di antigiudaismo.
Penso a quanto accadde in Spagna nel 1492.
Però, con Lutero si coniugarono l'antisemitismo ed il nazionalismo tedesco.
In pratica, l'antisemitismo fu legato all'idea di nazione tedesca.
Questo concetto tornò in auge tristemente quattrocento anni dopo.
Ricordo anche il peso delle banche.
Per esempio, per potere essere eletto imperatore (28 giugno 1519), egli dovette fare ricorso a prestiti da parte di banche, come quella dei Fugger.
Per finire, deve essere ricordata anche la situazione dell'Italia.
Nel XVI secolo, dopo la scoperta dell'America, l'Italia non ebbe più il peso geopolitico di prima.
Non fu più al centro di rotte importanti per l'Oriente, anche a causa della presenza dei Turchi.
Dunque, quel mondo "globalizzato" del XVI secolo fu un mondo aperto ma fu anche un mondo in guerra.
Anche oggi, vi sono certe situazioni.
La differenza sta nel fatto che le guerre di oggi siano combattute con l'arma dello spread e dei titoli di Stato e non con le spade ed i cannoni.




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Ringrazio un caro amico di questa foto.