questo è un bel commento dell'amico e socio Morris Sonnino sul caso Regeni:
"In Egitto se la staranno facendo sotto dalla paura. Un governo che si fa prendere per il culo dal mondo intero, perché non riesce a far tornare due marò, pretende ''rispetto'' dall'Egitto sul caso Regeni. Siamo la barzelletta del mondo intero.".
Ringrazio Morris dello spunto, anche se mi scuso per la parolaccia.
Come ho scritto nell'articolo dedicato al caso Regeni, in primo luogo, si dovrebbe capire cosa stesse facendo Giulio Regeni in Egitto.
Giulio Regeni era lì per motivi di studio o per altro?
Se si va in un Paese in cui ci sono situazioni di tensione e si va lì per fare politica, certi rischi ci sono.
In secondo luogo, se proprio Regeni era in Egitto per fare politica ed aveva fatto qualcosa che lo aveva reso sgradito agli occhi delle autorità egiziane, queste ultime avrebbero dovuto prenderlo, metterlo sul primo aereo per Roma o per Milano e rimandarlo qui in Italia sano e salvo, come hanno fatto gli israeliani con Samantha Comizzoli.
Comunque, l'Italia deve chiedere chiarezza riguardo a Regeni e l'Egitto deve dare delle spiegazioni.
Se l'Egitto non collaborasse, l'Italia dovrebbe prendere dei provvedimenti forti, come la sospensione dei rapporti diplomatici.
A fronte dell'atteggiamento di chiusura dell'Egitto, l'Italia farebbe una cosa del genere o si limiterebbe solo a fare una fiaccolata con tante scritte fatte con gessetti sui muri?
Del resto, non ha preso misure contro l'India riguardo ai marò.
Cordiali saluti.
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