ieri, c'è stato un attentato terroristico a Gerusalemme.
Un bus è stato fatto saltare in aria.
Stando al racconto di un paramedico accorso sul posto "quindici persone erano coscienti, a terra per strada con ferite e ustioni". Almeno due dei feriti sono in condizioni piuttosto gravi, sette hanno riportato ferite di media gravità.
Il premier Benjamin Netanyahu ha annunciato che i colpevoli saranno puniti.
Ora, la cosa che però è veramente sconvolgente è il silenzio dell'Unione Europea e dell'Occidente di fronte a ciò.
Se, anziché verificarsi nella capitale israeliana, l'attentato fosse stato a Bruxelles o in qualche altra capitale europea, ci sarebbero state manifestazioni e striscioni con scritto "Je suis Bruxelles" o il nome della città colpita.
Invece, è stato attaccato Israele, uno Stato che, in nome del pregiudizio, è ancora inviso a certa gente europea.
Stavolta mi permetto anche di criticare il Santo Padre, Papa Francesco.
Su questi temi, il Papa non ha alcuna infallibilità.
Chi non è informato, legga l'articolo di Tommaso Scandroglio su "Il Foglio" che è intitolato "Come criticare il Papa senza essere eretici".
Il Papa piange tanto per gli immigrati clandestini e ha riconosciuto la Palestina ma non gli ho sentito dire nemmeno una parola di ferma condanna nei confronti degli attacchi terroristici di cui Israele è vittima sistematicamente.
Il Papa ricordi che i cristiani stanno bene in Israele mentre scappano dai territori in mano alla sedicente Autorità Nazionale Palestinese.
Si ponga qualche domanda, invece di definire Abu Mazen un "Angelo della Pace".
Dico questo nel rispetto della figura del Santo Padre (perché sono cattolico) ma con franchezza.
Cordiali saluti.
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