Cari amici ed amiche,
vi voglio parlare di un frutto che noi tutti conosciamo, i fichi.
La pianta dei fichi, il cui nome scientifico è Ficus carica, fa parte della famiglia delle Moracee.
La sua zona di origine è l'Asia Minore (l'attuale Turchia), una regione chiamata Caria, per via dei Cari, il popolo di cui si seppe fin dal tempo dei Fenici (XXI secolo BC).
Anche le prime civiltà agricole in Egitto e nell'attuale Israele conoscevano questa pianta.
Ora, intorno al fico vi è un mistero.
I frutti del fico, in realtà, non sono frutti.
La grande infruttescenza piriforme che noi vediamo (e mangiamo) è in realtà un'inflorescenza.
Essa viene chiamata siconio e varia dal verde al rosso violaceo al blu violaceo.
L'inflorescenza è nascosta dentro il siconio nel fondo del quale vi è un buco detto ostiolo.
Qui alcuni insetti facenti parte della famiglia degli Imenotteri (famiglia di cui fanno parte formiche, vespe ed api) entrano nel siconio e fecondano i piccoli fiori dentro di esso.
L'inflorescenza diventa così un'infruttescenza, dentro la quale si sono sviluppato gli acheni, il frutto secco avvolto da pericarpo.
Ora, qui sorge il mistero.
Nel 1880, il fico fu portato in California.
Le piantine, però, non diedero i risultati sperati.
Le inflorescenze morivano sulla pianta.
Allora, vennero inviati degli esperti a Smirne, in Turchia, ove si coltivavano i migliori fichi della zona.
I contadini del posto diedero della informazioni che risultavano alquanto bislacche.
Essi mettevano alle piante corone di caprifico che "servivano a scacciare gli spiriti maligni".
Il caprifico è una pianta simile a quella dei fichi ma più piccola.
Essa cresce nelle fessure di rupi e muri e producono siconi asciutti, stopposi e non commestibili.
Ad un certo punto, gli esperti americani si incuriosirono.
Osservano le corone del caprifico, gli esperti notarono che da esse uscivano degli insetti.
L'insetto in questione è il Blastophaga psenes.
Il suo nome comune è "vespina del fico".
Questo insetto feconda i siconi delle piante di fichi.
Ora, c'è una riflessione religiosa.
Il fico è citato nella Bibbia.
Nel Nuovo Testamento, il Vangelo secondo San Marco cita il fico, nel capitolo 11 (versetti 12-14, 21-24).
Il fico in questione fu maledetto da Gesù Cristo.
Dello stesso episodio parla anche il Vangelo secondo San Matteo, capitolo 21, versetti 12-13, 18-19.
Ora, però, il fico è citato anche nel Vecchio Testamento ma questa citazione è noi ignota.
Nel libro della Genesi Adamo ed Eva disobbedirono a Dio dando ascolto al serpente e mangiando il frutto dell'albero della conoscenza.
Secondo la tradizione, questo frutto fu una mela.
Tuttavia, pare che non sia così.
Nel 382, San Girolamo (347-419/420) tradusse la Bibbia in latino.
Ora, il termine "mela" in latino si dice "malum".
Ora, la parola "male" (che per ironia della sorte è un anagramma della parola "mela") in latino si dice "malum".
Quindi, per San Girolamo la mela fu il "frutto della conoscenza del bene e del male".
In realtà, pare che nella versione ufficiale del libro della Genesi il succitato frutto non sia la mela ma il fico.
Questo è davvero interessante.
Perciò, quando vediamo una pianta di fichi e ne mangiamo i frutti riflettiamo su ciò.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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