Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "I moti di Reggio, il Sessantotto del Sud".
Esso parla di ciò che accadde nell'estate del 1970, quando a Reggio Calabria dovettero venire i carri armati.
Infatti, in quell'anno la città di Catanzaro divenne il capoluogo della Calabria.
Ora, quella scelta ebbe ripercussioni sulla Regione.
Reggio Calabria è un porto e, se fosse stato valorizzato di più, avrebbe fatto la differenza.
Invece, le pessime politiche del passato hanno fatto sì che Reggio Calabria passasse in secondo piano, per fare posto a Catanzaro.
Questo ha determinato scelte molto discutibili.
Per esempio, per "legittimare" il ruolo di capoluogo di regione che era stato attribuito a Catanzaro, l'Autostrada A3 Napoli-Reggio Calabria era stata fatta passare in zone interne e non vicino alla costa tirrenica.
Questo determinò tutti i problemi di quell'autostrada, problemi che oggi si tenta di risolvere, con l'ammodernamento della stessa.
Conosco bene quell'autostrada e parlo (anzi scrivo) con cognizione di causa.
Reggio Calabria era stata messa in secondo piano.
Io penso che oggi questa situazione vada riparata.
Per esempio, la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina sarebbe una cosa positiva, poiché creerebbe posti di lavoro in una città che oggi ha il grave problema della disoccupazione e potenzierebbe Reggio Calabria come snodo per le vie di comunicazione tra il continente e la Sicilia.
Inoltre, si potrebbe potenziare anche il porto.
Con il Ponte sullo Stretto di Messina, il porto potrebbe essere ripensato per i commerci e le comunicazioni con le altre zone del Mare Mediterraneo.
Con tutto il rispetto per Catanzaro ed il resto della Calabria, Reggio Calabria è anche un polo culturale.
Non mi riferisco solo ai "Bronzi di Riace".
A Reggio Calabria, per esempio, venne San Paolo Apostolo (attorno al 60 AD) e ci fu il famoso "miracolo della colonna".
Nella zona intorno viene coltivato un agrume che va valorizzato, il bergamotto.
Quindi, Reggio Calabria è un patrimonio che oggi va valorizzato con buone infrastrutture e con una riqualificazione della sua cultura e dei suoi prodotti.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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