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sabato 5 luglio 2014

Da San Tommaso ai giorni nostri: l'uomo sempre alla ricerca

Cari amici ed amiche,

l'amica Francesca Padovese ha riportato sul suo blog "Stand Up and Fight" la storia agiografica di San Tommaso Apostolo, l'apostolo che non credette a Gesù se non dopo avere messo la mano nel costato e il dito nei buchi delle Sue mani.
Io vorrei dare una chiave di lettura diversa della vicenda di San Tommaso, che qualche giorno fa noi abbiamo festeggiato.
Forse, San Tommaso Apostolo credeva in cuor suo ma razionalmente egli era sempre alla ricerca.
Qui si propose un tema molto attuale: il rapporto tra fede e ragione.
In cuor suo Tommaso credeva (poiché aveva visto i miracoli di Gesù Cristo) ma nella sua razionalità egli era sempre alla ricerca.
Forse, quello di San Tommaso Apostolo fu il primo caso di vera cristianità.
Io penso che un cristiano che si sente appagato sia un cristiano spento.
Un cristiano che sente di avere già tutto sottomano è un cristiano che cade nella routine e che alla fine si deprime e trasforma la fede in semplice ritualità.
Al contrario, il cristiano deve sempre cercare Dio, pur sapendo e credendo che egli esiste.
In questo senso, il cristiano deve essere "ambizioso".
Il cristiano deve avere "fame di Dio".
Questo discorso, però, vale anche per altri aspetti della vita umana, dalla politica alla famiglia, passando per il lavoro.
Cordiali saluti.



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