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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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domenica 9 marzo 2014

XI Pranzo dei Poeti Mantovani

Cari amici ed amiche.

Oggi, a San Biagio (una località del Comune di Bagnolo San Vito, in Provincia di Mantova) vi è stata l'XI edizione del Pranzo dei Poeti Mantovani.
L'evento è stato organizzato dal Cenacolo dei Poeti Dialettali Mantovani "Al Fogolèr", presso il ristorante "Il Nespolo" ed è iniziato alle ore 10.30 AM presso la sala convegni del medesimo.
Ad esso hanno partecipato vari cenacoli, tra cui il Gruppo "Poesia 83" di Rovereto (di cui è presidente Italo Bonassi), il Cenacolo trentino di cultura dialettale di Elio Fox, il Cenacolo "Gino Beltramini" di Verona ed altri.
Qui è stato trattato il tema della storia del dialetto mantovano, con il professor Giancarlo Gozzi.
Giancarlo Gozzi

Prima che egli iniziasse a parlare, il presidente del cenacolo Sergio Aldrighi ha dato il suo benvenuto a tutti i presenti e ha dato al professor Gozzi un piccolo omaggio.
Poi, ha parlato il moderatore ed eminente membro de "Al Fogolèr" Claudio Quarenghi, che ha dato la parola al professor Gozzi.
Il professor Gozzi ha parlato delle varie stratificazioni culturali del dialetto mantovano, dall'arrivo dei Liguri, qui nella nostra zona (2000 BC) ai giorni nostri, passando per l'epoca etrusca (fino al 396 BC), l'epoca romana, quella degli Eruli e degli Ostrogoti (VI secolo AD), quella dei Bizantini e dei Longobardi (VI-VII secolo AD), quella dei Bonacolsi e dei Gonzaga (Medio Evo e Rinascimento) e quella dei Francesi e degli Austriaci (XVIII secolo AD).
Il dialetto mantovano risentì di tutte queste dominazioni.
Il dialetto mantovano (tipico dialetto gallo-italico) risente di influenze germaniche antiche (dei Goti e dei Longobardi), greco-bizantine ma soprattutto francesi ed austriache.
In una sua ricerca (da grande appassionato qual è) Quarenghi ha trovato anche parole arabe.
Questo però si è saputo dopo il convegno.
Quella mantovana è una tradizione letteraria molto ricca, da Sordello da Goito (1200 o 1210-1269) a don Doride Bertoldi (1869-1921), passando per Teofilo Folengo (1491-1544).
Il Folengo inventò il genere "maccheronico", un genere che univa parole auliche del latino a quelle dialettali.
Poi, dopo che il professor Gozzi ha fatto la sua "lectio" sul dialetto mantovano, è iniziata la declamazione delle poesie.
Anch'io ho declamato.
Dopo che tutti i poeti (anche se, quando vengo accostato ai poeti veri, ho sempre un po' di soggezione) hanno declamato è iniziato il pranzo nel piano di sotto, a base di piatti della tradizione mantovana, come i salumi (come antipasto),  il sorbir d'agnoli, il risotto alla pilota, le guance di maiale brasate (con contorni) e la torta "Elvezia" .
Il pranzo è stato intervallato da canti del grande poeta e cantastorie Wainer Mazza e da musiche suonate con la fisarmonica da giovani artisti.
L'unico neo, a mio modo di vedere, è stata la scarsa presenza dei poeti mantovani.
A parte quelli del Cenacolo "Al Fogolèr", i poeti mantovani erano pochi.
Al contrario, è stata grande la presenza dei poeti del Trentino, di Verona e dell'Emilia Romagna.
Io mi rifiuto di credere che nel Mantovano non ci siano persone a cui piace la poesia.
Per esempio, l'unico di Roncoferraro ero io.
C'erano altre persone della Provincia di Mantova ma erano veramente poche.
Io penso che il lavoro del Cenacolo dei Poeti Dialettali Mantovani "Al Fogolèr" vada rispettato.
Prima di tutto, dobbiamo essere noi mantovani a rispettare questo nobile operato.
Il cenacolo merita rispetto.
Mette sempre la faccia per difendere le nostre radici culturali.
Io ammiro e stimo persone come Wainer Mazza, Sergio Aldrighi, Claudio Quarenghi, Francesco Reggiani e tanti altri di quel cenacolo.
Il mio augurio è che ci siano coloro che in futuro possano portare avanti la loro opera.
Ora, vi mostro la poesia che ho declamato, con la traduzione esatta:

MISSA DI PASQUA

Comu Moyses fici pì ghiri nto lu Mari Russu...
cà pì la terra cà Diu prumittìu...
accussì Cristu pì nuautri murìu...
et a la Morti...Iddu ci livau ugghia et scagghiuni...
et appi Iddu a risurgiri pì a lu Celu 'nchianari...
cà paureddu fu et Re...
et si mittìu Iddu pì nuautri sarvari!

MESSA DI PASQUA

Come Mosè fece per andare al Mar Rosso...
che per la terra che Iddio promise...
così Cristo per noi morì...
e alla Morte...Egli levò ago e denti...
ed ebbe Egli a risorgere per al Ciel andare...
che poveretto fu e Re...
e si mise Egli per noialtri salvare! 

In siciliano, il termine "scagghiuni" indica specificatamente il dente canino. Se vogliamo "allargare il campo" , con questo termine, io ho voluto indicare ogni cosa che può ferire. 

Termino, segnalandovi questo evento del Comune di Pegognaga, il "Festival delle tradizioni nella Bassa in 200 parole", un premio letterario in cui vi è il tema inerente alla zona del Po e al sud della Provincia di Mantova.
Per partecipare a questo concorso, basta portare un proprio testo costituito da un numero massimo di 200 parole.
I testi inediti, che non debbono superare il limite numerico imposto (non considerando la punteggiatura), pena l’esclusione, possono essere redatti unicamente in prosa, senza limitazione di genere e di stile (narrativo, saggistico, diaristico, epistolare, drammatico, ecc.). Essi dovranno contenere riferimenti a luoghi della Bassa, oppure a realtà, eventi e personaggi (una dimensione antropologica ed un territorio identificabile con una prossimità al Po). La partecipazione è gratuita, aperta a tutti ed i testi dattiloscritti (in 3 copie, di cui una sola recante nome, cognome, indirizzo, numero telefonico e firma autografa a garanzia dell’accettazione del regolamento, nonché copia del testo su supporto CD) dovranno pervenire entro il 15 Giugno 2014, al Municipio di Pegognaga, Piazza Matteotti, 1 (tel. 0376.5546206, fax 0376.5546236).



Le opere inviate a mezzo posta avranno l’indicazione “Premio Letterario 2014”. Per agevolare la trascrizione occorre allegare il testo in formato “.doc” o “.txt” su supporto CD, oppure inviarlo via e-­-mail (avpego@libero.it), mentre il servizio di segreteria garantirà l’anonimato.



La Commissione giudicherà in modo insindacabile le opere pervenute, attribuendo, se lo riterrà, i premi, tutti relativi allo stesso tema “Feste e tradizioni nella Bassa”:

- € 700 all’opera che impersona meglio lo spirito del tema ed premio di € 300 alla seconda classificata.
- € 300 all’opera ritenuta migliore, scritta in dialetto, con obbligo di traduzione.


La premiazione sarà effettuata all’interno della Nona edizione del “Festival degli Scrittori della Bassa”, prevista a Pegognaga per Domenica 31 agosto 2014.
Le opere selezionate saranno raccolte e pubblicate a cura dell’organizzazione.



Per informazioni: 3495099863 e 3297326214 e-­-mail: avpego@libero.it



Cordiali saluti.









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Ringrazio un caro amico di questa foto.