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martedì 11 marzo 2014

La Scozia ed il cattolicesimo

Cari amici ed amiche.

Il mio amico e collaboratore Angelo Fazio mi ha portato all'attenzione questo articolo:
"Ci parli, appunto, del profondo legame tra gli Scozzesi e la Chiesa di Roma, da molti ignorato sebbene si tratti invece di un elemento fondante della cultura di quel popolo…"

"Nella Dichiarazione di Arbroath gli scozzesi fecero ben di più che dichiarare la propria indipendenza: sottoposero al Vicario di Cristo le proprie istanze e le proprie speranze, facendo consistere il proprio diritto a vivere come uomini liberi unicamente nel proprio retaggio di cristiani. Nel Medioevo alla Scozia venne attribuito dalla Chiesa il titolo di Specialis Filia Romanae Ecclesiae , di cui gli Scozzesi andavano fieri. La religione cattolica concorse fortemente a forgiare l’identità della nazione, a partire dalla stessa bandiera nazionale, la Croce di Sant’Andrea, il patrono di Scozia."

(Paolo Gulisano, scrittore. Da un'intervista a "Agenzia Stampa Italia")
".

Ringrazio Angelo, un ragazzo davvero pieno di risorse.
Quello che accadde in Scozia tra il 1559 ed il 1562 fu davvero particolare.
Il predicatore calvinista John Knox (1513-1572) fece leva sul nazionalismo scozzese per portare la riforma in Scozia.
Egli fece passare la Chiesa cattolica scozzese per connivente con il regime imposto dai francesi, che con la morte di re Giacomo V (1542) presero il potere.
Egli usò molto la comunicazione.
Con la morte della reggente Maria di Guisa (che avvenne nel 1560) i francesi dovettero la Scozia e la riforma dilagò.
Il 27 febbraio 1560, infatti, il capo dei protestanti James Stewart, Conte di Moray e figlio illegittimo di re Giacomo V, firmò il Trattato di Berwick con gli inglesi e la regina d'Inghilterra Elisabetta I protesse i protestanti scozzesi.
Gli inglesi assediarono la fortezza di Leith, ove stava Maria di Guisa, e alla fine ci fu la pace di Edimburgo che fece sì che francesi ed inglesi si ritirassero e che la futura regina Maria Stewart (1542-1587) e suo marito, il futuro re di Francia Francesco II (1544-1560) non usassero lo stemma inglese e che riconoscessero Elisabetta I come regina d'Inghilterra.
Questo fu a favore dei protestanti scozzesi che poterono portare la Riforma.
Il 1 agosto 1560 fu adottato il calvinismo come Confessione di fede scozzese ed il cattolicesimo fu abolito.
Alcuni vescovi, come l'arcivescovo di Glasgow James Beaton (che morì in Francia nel 1603) dovettero scappare.
Altri, come il vescovo di Argyll e delle Isole, James Hamilton, e quello di Galloway, Alexander Gordon, abbracciarono la Riforma.
Ad Edimburgo, nell'arcidiocesi di Saint Andrews-Edimburgo, l'ultimo arcivescovo cattolico, John Hamilton morì nel 1571 ed il suo successore, John Douglas ruppe la comunione con Roma, formando un'arcidiocesi episcopale.
Altri vescovi fecero lo stesso.
In seguito, verso il protestantesimo ci fu malcontento, poiché i pastori protestanti richiedevano decime esattamente come facevano i precedenti preti cattolici.
Molti di loro erano sposati con donne i cui mariti legittimi (sposati con matrimonio cattolico) erano vivi.
Inoltre i beni dei monasteri dissolti erano consumati da pochi.
A funestare di più il clima ci fu il caso di James Crichton (1582).
Il protestantesimo fu imposto con la forza.
Tuttavia, il cattolicesimo aveva plasmato l'identità scozzese, come dimostra ancora oggi la bandiera di Sant'Andrea, e dal XIX iniziò a riprendersi un suo spazio nella terra che fu di Braveheart.
Cordiali saluti.









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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".