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mercoledì 5 marzo 2014

Gentile si è dimesso e il Ministro Lanzetta no!

Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo scritto su "Panorama" da Anna Germoni, articolo che è intitolato "I misteri del ministro Lanzetta".
Dell'articolo è interessante la parte che recita:

"Il prudente Pier Luigi Bersani, che pure l’anno prima l’aveva celebrata come eroina dell’antimafia, nel 2013 non l’aveva nemmeno voluta come candidata del Pd alle elezioni politiche. Lo spavaldo Matteo Renzi, invece, l’ha addirittura scelta come ministro degli Affari regionali, pur se in quota alla riottosa minoranza di Pippo Civati.

E' quasi un mistero, Maria Carmela Lanzetta, 59 anni, farmacista: dal 2006, per sette anni, ha governato la cittadina di Monasterace, un comune di 3 mila abitanti in provincia di Reggio Calabria. Più volte oggetto d’intimidazioni (la sua farmacia era stata bruciata nel 2011 e l’anno dopo la sua Panda era stata colpita nella notte da tre colpi di pistola), descritta dalle cronache ed esaltata dalla politica come amministratrice coraggiosa e irriducibile nemica della ’ndrangheta, nel luglio 2013 Lanzetta all’improvviso si era polemicamente dimessa da sindaco: "La politica mi ha abbandonato".

Da allora era scomparsa. Quando Civati il 21 febbraio scorso se l’è trovata a sorpresa nella lista del governo ha detto, con qualche imbarazzo: "La nomina del ministro Lanzetta è una cosa che non si fa. Graziano Delrio avrebbe potuto farmi una telefonata. Le faccio gli auguri, ma non ne sapevo nulla. Né da Renzi, né da lei". Forse Bersani, un anno fa, si era trattenuto sul nome di Lanzetta perché aveva avuto la notizia: dal 2012 l’ex sindaco antimafia ha qualche guaio con la Procura di Locri. Ma è possibile che oggi Renzi lo ignorasse? Eppure è così: secondo quanto accertato da Panorama, Lanzetta a Locri è indagata per abuso d’ufficio.

Oggetto dell’indagine sono lavori dell’illuminazione pubblica per 230 mila euro, affidati non con gara d’appalto ma direttamente a una ditta locale. Il fascicolo è il n° 1.432, aperto alla fine della primavera di due anni fa e oggi sul tavolo del procuratore Luigi D’Alessio. L’indagine era nata da un esposto firmato nel marzo 2012 da quattro consiglieri di minoranza di Monasterace, tutti del centrosinistra: Cesare De Leo, Nicola Gara, Diego Origlia e Nicola Propocopio avevano denunciato la "condotta abusiva del sindaco". Lanzetta s’era difesa con poche parole: "Sono stata ingenua, mi sono fidata dei collaboratori
".

Premetto da subito, dicendo che una persona indagata non è colpevole ma è una presunta innocente.
Il discorso vale anche per il nuovo Ministro degli Affari Regionali Maria Carmela Lanzetta.
Però, qualcosa va detto.
Con il sottosegretario alle Infrastrutture Antonino Gentile è stato sollevato un polverone.
Sono state chieste da più parti le sue dimissioni.
Sia chiaro, io penso che la nomina di Gentile, che era stato accusato da un giornale calabrese di avere bloccato la stampa di un articolo che riguardava suo figlio, sia stata inopportuna.
Però, Gentile non era neppure indagato e si è dimesso, anche se non indagato.
Ora, sulla ministra Lanzetta ci sono alcune questioni.
Secondo quanto riportato dall'articolo, da mesi, la ministra risulta indagata a Locri (Reggio Calabria) per abuso di ufficio.
Ella, infatti, aveva ricoperto la carica di Sindaco di Monasterace (Reggio Calabria) dal 2006.
L'attuale ministra risulta indagata insieme con Vito Micelotta, ex-capo dell'area tecnica del Comune di Monasterace, che era già coinvolto in un'altra inchiesta denominata "Village".
In questa vicenda, egli fu arrestato insieme con Benito Ruga, un personaggio che era stato ritenuto boss della 'ndrangheta, con l'accusa di falso ideologico, concorso esterno in associazione mafiosa e abuso d'ufficio.
Il processo contro Micelotta è stato trasferito a Locri, dato che è caduta l'accusa più grave.
Inoltre, il vice dell'allora Sindaco Lanzetta era Francesco Antonio Siciliano, genero di Vincenzo Ruga, un condannato in via definitiva per associazione a delinquere di stampo mafioso, che era considerato boss dell'omonima cosca della Locride, una cosca che era stata combattuta dalla direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria guidata da Giuseppe Pignatone (oggi procuratore di Roma) e dal suo aggiunto Nicola Gratteri.
Oltre a ciò, la Corte dei Conti ha dichiarato il dissesto del Comune di Monasterace con un buco del bilancio pari a 1.000.000.000 di Euro.
Quando ha nominato ministro Maria Carmela Lanzetta, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi sapeva tutto questo?
Ora, ripeto, una persona indagata non è colpevole a priori.
Però, mentre contro Gentile (che non era neppure indagato) è stato fatto scoppiare un putiferio, sulla ministra Lanzetta non è stato detto niente.
Qui c'è il classico gioco dei "due pesi e due misure".
Quando ci sono grane intorno ad esponenti di centrodestra, la persona accusata è colpevole anche senza processo.
Al contrario, quando si tratta di quelli di centrosinistra, si tiene conto del principio di presunzione di innocenza.
Inoltre, Gentile si è dimesso e Renzi ha accolto le sue dimissioni, dimissioni che furono chieste da più parti.
Non mi sembra che dall'altra parte si sia fatto altrettanto. 
Questo è uno dei motivi per cui l'Italia va male!
Cordiali saluti. 



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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.