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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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giovedì 6 marzo 2014

Frankfurter Allegmeine Zeitung: "L'Italia è sull'orlo della bancarotta"

Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo questo articolo che ho trovato sulla pagina di Facebook dell'onorevole Giulia Sarti:
"IL PRINCIPALE QUOTIDIANO TEDESCO:
''L'ITALIA E' SULL'ORLO DELLA BANCAROTTA, E' UN PAESE SENZA LAVORO E SENZA FUTURO''

Berlino - L'Italia è un Paese con un grande avvenire dietro le spalle: a fare la dura profezia a la 'Frankfurter Allgemeine Zeitung' (Faz), che in un articolo a tutta pagina dal titolo "Italia, un Paese senza futuro" elenca al lettore tedesco tutto ciò che non va nello Stivale, descrivendo casi concreti di giovani senza lavoro e laureati costretti a occupazioni sottoqualificate.

Per la Faz anche il tramonto dell'era berlusconiana non segna "la fine della situazione precaria di un Paese tra i più belli del mondo, ma la conferma di una bancarotta politica ed economica". Il quotidiano spiega che "a molti italiani luccicano gli occhi quando parlano della Germania".

"Difficile convincerli che in Germania non c'è tutto quel benessere che immaginano", spiega la Faz, che tuttavia si rallegra del fatto che "a differenza della Grecia, nella teste della gente non ci sono sentimenti antitedeschi".

Dopo aver lamentato i tanti privilegi mantenuti dalla casta politica a dispetto della crisi, l'articolo conclude: "Adesso la festa è finita e sul buffet non è rimasto niente, il Paese è sull'orlo della bancarotta" (AGI)
".

Ora, in questo articolo ci sono delle verità ma ci sono anche degli errori.
L'era berlusconiana era stata un tentativo di mettere a posto l'Italia.
L'Italia è bloccata sotto tanti punti di vista.
Non si fanno le infrastrutture e c'è una giustizia che fa solo politica.
L'istruzione ed il mondo del lavoro non sono raccordati.
I sindacati hanno troppo potere (il caso della Cartiera "Burgo", qui in Provincia di Mantova, è il paradigma di ciò) e c'è troppa burocrazia.
I governi del presidente Berlusconi puntarono a cambiare le cose.
Purtroppo, in certe situazioni, non riuscirono a fare molto, non per colpa loro.
Per esempio, l'Italia ha un ceto burocratico eccessivo.
Forse, quello che dico potrebbe essere impopolare ma è la cruda realtà: bisogna fare tagli nella burocrazia.
Mi dispiace doverlo dire ma si sarebbero dovute licenziare delle persone nella pubblica amministrazione o (cosa che i governi del presidente Berlusconi fecero) bloccare il turn over, facendo in modo che non fossero rimpiazzati coloro che andavano in pensione.
Questa cosa sarebbe dovuta avvenire molti anni prima.
Invece, spesso per ragioni clientelari e per pressioni dei sindacati, si assumeva a più non posso.
Questo accadeva anche nella scuola pubblica.
Purtroppo, cambiare l'Italia significa intaccare i "diritti acquisiti".
Sul fatto che in Italia non ci siano dei sentimenti antitedeschi o contro i tedeschi, forse sarebbe meglio dire qualche cosa.
In Italia questi sentimenti ci sono, anche se non sono così vistosi come in Grecia.
L'Euro stesso è percepito come la moneta della Germania.
La Germania è sempre più additata come la responsabile di certe situazioni ed effettivamente è così.
Il fatto che la politica economica europea giri intorno alla Germania (che impone il diktat del rigore) e che gli ultimi ministri dell'Economia italiani abbiano accettato (ed accettino) di buon grado tutto ciò (tassando a più non posso) dimostra ciò.
Inoltre, 2003, alla Germania (che aveva un debito pesante) era stato concesso di sforare il tetto del rapporto deficit/PIL del 3%.
All'Italia questo non era stato concesso.
Questo la dice lunga.
Però, ricordo una cosa: tra la ricchezza prodotta in Germania e quella prodotta in Italia non c'è nessuna differenza.
Italia e Germania producono la stessa quantità di ricchezza.
Il problema è che tanta parte della ricchezza italiana è prodotta in nero, visto che il sistema italiano, con le sue tasse e la sua burocrazia, favorisce ciò.
Vi invito a leggere questo articolo del sito "Linkiesta" che è intitolato "La Germania ha più debiti di noi ma finge di non saperlo".
Non è tutto oro quello che luccica!
Cordiali saluti.





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Ringrazio un caro amico di questa foto.