Leggete l'articolo scritto su "L'Occidentale" dall'amico Filippo Giorgianni.
Esso è intitolato "Sulla logica del centro e la sua incompatibilità col cattolicesimo".
In sostanza, io sono d'accordo con Giorgianni, un ragazzo dotato di grande acume.
Nella politica centrista c'è un errore di fondo.
Come dice anche lo stesso articolo, "dal punto di vista cattolico, quando l’errore è di natura morale o dottrinale, la situazione, già viziata dalla illogicità strutturale della categoria, si aggrava. Il centro è cristianamente inconcepibile. In entrambi i casi, si tratterebbe infatti di aderire a un errore: in un caso, a un miscuglio di errori, dunque al male; mentre, nell’altro caso, a un bene contaminato di male, trovandosi illogicamente con l’abbracciare una posizione stemperata, quando si potrebbe (e moralmente si dovrebbe) invece aderire ad una delle due parti in gioco: quella che esprima il giusto. L’idea stessa del compromesso, insito nella posizione centrale tra due posizioni, è cristianamente inaccettabile.
Il cattolico nella propria vita non è chiamato a scelte di comodo, a posizioni “moderate” – come invece vuole la retorica centrista –, cioè di accettazione a piccole dosi del bene, bensì alla radicalità della croce, alla radicalità della santità, senza compromesso alcuno con il male, pur restando ferma l’imperfezione umana. Ragion per cui, laddove vi fosse una parte nel giusto, il cattolico non potrebbe che schierarsi con quella parte, senza cercare compromessi; laddove invece non vi fosse alcuna parte nel giusto, si tratterebbe di scegliere il “male minore”, e non un male intermedio tra i due in campo che li assommi entrambi (seppur stemperati).".
Proprio questa è l'idea.
Il centrismo non esprime un vero ideale, né un'ideologia, ma un vero e proprio concetto di opportunismo.
Ciò si verifica nella vita pratica.
L'esempio è rappresentato dall'Unione di Centro di Pierferdinando Casini (nella foto).
Quando ci sono le elezioni amministrative, l'Unione di Centro si allea a volte con il centrodestra e a volte con il centrosinistra.
Questa è la classica politica del "doppio forno".
Per esempio, nell'anno 2009, qui nel Mantovano, ci furono le elezioni amministrative.
Qui a Roncoferraro, l'Unione di Centro si schierò con il centrodestra.
A Porto Mantovano lo stesso partito si schierò con il centrosinistra.
Va detto, però, che qui a Roncoferraro non fu determinante e vinse il centrosinistra.
In compenso, l'Unione di Centro governa a Porto Mantovano.
Nel 2010, alle elezioni regionali, in Piemonte, in Liguria, nelle Marche e in Basilicata, l'Unione di Centro si schierò con il centrosinistra, mentre si schierò con il centrodestra Lazio, in Campania e in Calabria e corse da sola nelle altre.
Ora, l'Unione di Centro governa in Liguria, nelle Marche e in Basilicata con il centrosinistra nel Lazio, in Campania e in Calabria con il centrodestra.
Inoltre, in Sicilia, dopo essere stata eletta con il centrodestra, oggi l'Unione di Centro governa con il Partito Democratico mentre in Sardegna e in Molise governa con il centrodestra.
Il quadro è, quindi, completo.
Ora, va fatta una considerazione.
Di fatto, l'Unione di Centro sta governando con amministrazioni di colore politico diverso.
Ciò implica anche una questione ideologica.
Per esempio, in quanto partito di estrazione cattolica, l'Unione di Centro è antiabortista.
Nel 2010, alle elezioni regionali, lo stesso partito sostenne Mercedes Bresso (centrosinistra) in Piemonte.
Ora, la signora Mercedes Bresso è, notoriamente, abortista e pro-eutanasia.
Inoltre, l'Unione di Centro è sempre stata nuclearista.
Ora, nelle Marche governa con il centrosinistra del presidente della regione Gianmario Spacca.
Mi risulta che la compagine capeggiata da Spacca sia antinuclearista.
Casini ed i suoi dovrebbero dare delle spiegazioni ai propri elettori.
Inoltre, Casini ed i suoi denunciano l'antipolitica.
Purtroppo, però, essi ignorano (o vogliono ignorare) il fatto che loro stessi sostengano l'antipolitica.
Infatti, Beppe Grillo e Mario Monti sono le due facce dell'antipolitica.
Beppe Grillo, infatti, rappresenta il populismo.
Mario Monti rappresenta la tecnocrazia.
Anche la tecnocrazia è antipolitica.
Anzi, la tecnocrazia ha bisogno del populismo.
Infatti, per evitare il populismo, la gente si rifugia nella tecnocrazia, mancando la politica.
Tra l'altro, nel 2008, l'Unione di Centro era stata eletta all'opposizione.
Oggi, si trova a governare e, guarda caso, è il partito che più di tutti sostiene Monti ed il suo governo.
Quindi, possiamo dire che l'Unione di Centro sia il partito che sta favorendo l'antipolitica, nelle sue due forme, quella tecnocratica e quella populista.
L'Unione di Centro sostiene la tecnocrazia che a sua volta (con le sue misure impopolari) favorisce il populismo.
In ultima analisi, voglio parlare del rapporto con il cattolicesimo.
Lo voglio fare attraverso le parole del professor Plinio Correa de Oliveira, parole prese dal libro "Rivoluzione e Controrivoluzione" :
"È necessario studiare la parte di ciascuna di queste velocità nella marcia della Rivoluzione. Si
direbbe che i movimenti più veloci siano inutili. Ma non è vero. L'esplosione di questi estremismi
alza una bandiera, crea un punto di attrazione fisso che affascina per il suo stesso radicalismo i
moderati, e verso cui questi cominciano lentamente a incamminarsi. Così, il socialismo respinge il
comunismo, ma lo ammira in silenzio e tende a esso. Ancora prima nel tempo si potrebbe dire lo
stesso a proposito del comunista Babeuf e dei suoi seguaci negli ultimi bagliori della Rivoluzione
francese. Furono schiacciati. Ma lentamente la società sta percorrendo la via sulla quale essi
avevano voluto portarla. Il fallimento degli estremisti è, dunque, soltanto apparente. Essi danno il
loro contributo indirettamente, ma potentemente, alla Rivoluzione, attirando lentamente verso la
realizzazione dei loro colpevoli ed esasperati vaneggiamenti la moltitudine innumerevole dei
"prudenti", dei "moderati" e dei mediocri.".
direbbe che i movimenti più veloci siano inutili. Ma non è vero. L'esplosione di questi estremismi
alza una bandiera, crea un punto di attrazione fisso che affascina per il suo stesso radicalismo i
moderati, e verso cui questi cominciano lentamente a incamminarsi. Così, il socialismo respinge il
comunismo, ma lo ammira in silenzio e tende a esso. Ancora prima nel tempo si potrebbe dire lo
stesso a proposito del comunista Babeuf e dei suoi seguaci negli ultimi bagliori della Rivoluzione
francese. Furono schiacciati. Ma lentamente la società sta percorrendo la via sulla quale essi
avevano voluto portarla. Il fallimento degli estremisti è, dunque, soltanto apparente. Essi danno il
loro contributo indirettamente, ma potentemente, alla Rivoluzione, attirando lentamente verso la
realizzazione dei loro colpevoli ed esasperati vaneggiamenti la moltitudine innumerevole dei
"prudenti", dei "moderati" e dei mediocri.".
In pratica, il centrismo tende a portare a sinistra forze che non sono di sinistra.
Il cattolicesimo non è una forza di sinistra.
Scusatemi se posso sembrare maleducato, ma chi dice che il cattolicesimo sia una forza di sinistra dice una grande scemenza.
La sinistra, ad esempio, è assistenzialista.
Il cattolicesimo, invece, è per la sussidiarietà.
Eppure, l'Unione di Centro si allea anche con la sinistra.
Questa tendenza legittima anche l'anticattolicesimo.
Infatti, chi è anticlericale (o anticattolico) può dire che i cattolici in politica pensino a mantenere la poltrona.
Proprio questa posizione ambigua dell'Unione di Centro favorisce questa visione.
Io penso che il popolo italiano sarà maturo quando abbandonerà definitivamente il centrismo, per dare spazio a due schieramenti che si rifacciano al cattolicesimo e al conservatorismo moderato (centrodestra) e al liberalsocialismo (centrosinistra).
Cordiali saluti.
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