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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 10 novembre 2018

Attenzione a non emulare re Enrico VIII

Di recente, mi è capitato che per alcune divergenze politiche ed ideologiche alcuni amici della mia zona mi abbiano tolto persino il saluto.
Ora, io vorrei dire una cosa.
Mi viene in mente la storia del re d'Inghilterra Enrico VIII (28 giugno 1491-28 gennaio 1547) e del suo amico, umanista, politico e (poi) martire della fede cattolica San Tommaso Moro (7 febbraio 1478-6 luglio 1535).
Il monarca e l'umanista in questione erano amici.
Dal 1529 al 1532, Moro fu anche Lord Cancelliere del regno.
Tuttavia, a guastare i rapporti tra i due fu la questione dell'annullamento del matrimonio del re con Caterina d'Aragona.
San Tommaso Moro era contrario.
Sappiamo tutti come finirono le cose.
Nel 1532, il Parlamento inglese votò a favore di alcune direttive antipapali e San Tommaso Moro si dimise per questo.
Nel 1533, re Enrico VIII si fece annullare il matrimonio dall'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer (2 luglio 1489-21 marzo 1556) senza l'autorizzazione del Papa, per poi sposare Anna Bolena (1501/1507-19 maggio 1536).
Nel 1534, re Enrico VIII fece approvare l'Atto di Supremazia, con cui staccò la Chiesa inglese da Roma.
San Tommaso Moro fu contrario a tutto ciò.
Come funzionario pubblico, gli si volle imporre il giuramento nelle mani del re come Capo della Chiesa anglicana.
Egli non giurò e per questo fu decapitato.
Ora, qualcuno potrebbe dire che il "re avrebbe agito nell'interesse della nazione".
In realtà, la nazione inglese fu scossa da non poche sommosse per colpa della politica religiosa.
Mi viene in mente il famoso "Pellegrinaggio di Grazia", che fu una rivolta scoppiata tra il 1536 ed il 1537.
Re Enrico VIII avrebbe potuto salvare Tommaso, almeno in nome della loro antica amicizia.
Invece, egli lo mandò al patibolo, solo per una questione di potere.
Ora, libertà di una persona finisca dove inizia quella del suo prossimo.
Quello che re Enrico VIII fece fu una mossa che mortificò ogni libertà dell'individuo.
Proponendosi come Capo supremo della Chiesa d'Inghilterra, egli non pretese solo il potere temporale (che gli sarebbe stato legittimo a prescindere) ma volle anche il controllo delle anime.
Ergo, criticare il re non fu solo un reato ma anche un peccato.
San Tommaso Moro lo sapeva.
Re Enrico VIII avrebbe potuto trovare il modo di salvare Moro (per esempio esiliandolo) ma non fece nulla di tutto ciò.
Volle solo fare una prova di forza.
Ora, passiamo ai fatti di oggi.
Lo faccio parlando anche di cose capitatemi personalmente.
Oggi, essere di diverse idee politiche (e non solo) può comportare anche la rottura di rapporti umani.
Solo per una divergenza di opinione, delle persone che prima mi erano amiche mi hanno levato il saluto.
Se l'amicizia ed i rapporti umani si debbono ridurre solo all'essere della stessa opinione su tutto, siamo messi molto male come società e come Paese.
Sebbene io abbia delle convinzioni mie molto forti, ho sempre rispettato tutti e ho sempre cercato l'amicizia e buoni rapporti con tutti.
Mi viene in mente, per esempio, la mia carissima amica Silvia Morelli.
Ella, per esempio, ha un'idea diversa dalla mia riguardo ai matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Eppure, io non le nego certo l'amicizia per questo.
Anzi, la ammiro molto, dato che è sempre in primissima linea per altre cause nobili, che condivido molto volentieri con lei.
Penso alle cause pro-Israele, a quelle contro l'antisemitismo o a quelle nelle campagne per sensibilizzare l'opinione pubblica riguardo al morbo di Crohn.
Vorrei fare almeno la metà di quello che fa lei per gli altri e se dovessi incontrarla per strada non le toglierei il saluto e (magari) le offrirei un buon caffè, di cui sono un forte bevitore.
Certo, io lo bevo nero e senza zucchero.
Ho citato Silvia Morelli ma posso citare anche altri amici con cui posso non essere d'accordo al 100% ma con cui mi trovo molto bene.
Il problema è il fatto che vi sia un vero imbarbarimento generale, secondo cui chi non è di un determinato gruppo o di una determinata idea è da tenere fuori e da trattare quasi come se fosse un appestato.
Così non va.
Questo modo di fare rischia di frammentare la società e può portare a situazioni che possono essere alquanto oscure.




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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".