Riporto un pezzo di questo articolo:
"Non una volta su questo blog abbiamo auspicato, sperato, consigliato un cambio radicale nella politica estera del nostro paese. Lo abbiamo fatto accogliendo e commentando, talvolta entusiasti talvolta pure delusi, tutti gli svolgimenti della Brexit, seguendo passo passo le azioni del nuovo Presidente degli Stati Uniti, quel Donald Trump che tanto ha spaventato il mondo e che invece si sta rivelando un uomo dal grande fiuto politico, e seguendo, velatamente disincantati, la situazione politica italiana. Il nostro chiodo fisso è sempre stato il ritorno a una politica estera atlantica, alternativa all’integrazione europea che rischia di attuare il sogno egemone che la Germania ereditò dal vicino/nemico Napoleone, che tentò di attuare negli anni ’40 e che ora, con altri mezzi e senza naturalmente quelle intenzioni omicide ma solo con bramosie finanziarie, viene rispolverato da una tecnocrazia europea sconosciuta, grigia, chiusa in qualche ufficio senza il controllo democratico. Un’Alleanza Atlantica che ci riporti ad essere tra i “migliori amici” degli Usa, che bilanci i rapporti squilibrati con la Germania, che rompesse le catene europeiste che rischiano di minare la nostra identità di nazione e la sovranità democratica e liberale del nostro Parlamento".
Trovo apprezzabile questo riavvicinamento del nostro Governo a Washington.
Finalmente, l'asse tra il nostro Paese e gli USA si è consolidato di nuovo.
Il presidente USA Donald Trump ha apprezzato il nostro Governo, anche riguardo alla posizione presa in merito alla questione dell'Unione Europea.
Il nostro premier Giuseppe Conte (che non ha le mie simpatie) dovrebbe usare questo asse Italia-USA per potersi legittimare di fronte agli altri Paesi dell'Unione Europea e alle istituzioni di quest'ultima.
Questa Unione Europea ci vuole schiacciare e noi dobbiamo prendere le nostre contromisure.
Per questa Unione Europea ci sono due strade: una sua seria riforma o la sua fine.
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