Reddito di cittadinanza anche a rom e migranti? Inaccettabile!

Il quotidiano "Il Giornale" parla dei reddito di cittadinanza che sarà dato anche a rom e migranti.
Ora, il reddito di cittadinanza è di per sé sbagliato, perché è un disincentivo al lavoro.
Darlo anche a rom e migranti, che lo aspettano impazienti, è ancora più immorale.
Com'è riportato da "Il Giornale", oggi a ribadirlo sono gli stessi nomadi che abitano alla periferia Est di Milano. “Spetta anche a noi”, dicono candidamente alle telecamere di Stasera Italia.
“Io sono un rom italiano originale – dice un uomo all’inviata di Mediaset – E daranno anche a me una mano. No agli extracomunitari, ma ai cittadini italiani”. Secondo i calcoli rivelati dal Giornale, sarebbero quasi 5 mila i nomadi con la cittadinanza pronti a incassare l’assegno. "Lei lo vorrebbe il reddito di cittadinanza", chiede la cronista a un occupante di un campo. “Certo”, risponde lui solerte. Un solo problema, che potrebbe ostacolare il tutto: capire se i rom lavorano o meno. “Ci arrangiamo”, dice qualcuno.

Questo è il guaio.

A prescindere dal fatto che sia rom o meno, una persona che lavora in nero può avere diritto al reddito di cittadinanza.

Poiché ufficialmente figura come disoccupata, una persona in queste condizioni può avere diritto al reddito di cittadinanza ma nel contempo fa un lavoro irregolare, evadendo il fisco.

Ovviamente, parlo di chi lavora in modo continuativo come se lavorasse regolarmente e non di chi lo fa ogni tanto, magari per fare un favore ad un amico o ad un parente.

Una persona che lavora in modo regolare e che paga tutte le tasse avrebbe ragione a sentirsi privata di un diritto o meno privilegiata, di fronte a ciò.

Quindi, il problema non è la rissa con l'Unione Europea la flat tax o la "pace fiscale", ma è una misura assistenzialista come il reddito di cittadinanza.