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venerdì 9 marzo 2018

Voto estero e presunti brogli, una riflessione

Come riporta "Il Giornale", sul voto degli italiani all'estero vi sarebbe l'ombra di irregolarità.
La Procura di Roma apre una inchiesta sui voti provenienti da San Marino. Ci sono dubbi anche da Canada e Germania, dopo l'inchiesta de Le Iene.
Ora, io sono contrario all'abolizione del voto dei nostri concittadini emigrati all'estero.
I nostri connazionali emigrati (ovviamente, quelli che hanno la cittadinanza italiana) debbono avere il diritto di votare.
Però, non si può nemmeno eludere il problema.
Io che ho spesso operato come scrutatore alle elezioni, ritengo che un voto da annullare sia un voto fatto al di fuori delle regole.
Per la cronaca, sono stato scrutatore anche in queste ultime elezioni.
Per esempio, se ci fossero delle schede votate con voto disgiunto, ossia con le "X" su simboli e nomi di candidati di schieramenti diversi, in delle elezioni che non prevedono questa modalità, io sarei tenuto ad annullare il voto.
Invece, se trovassi una scheda con un voto fatto secondo le regole ma con segni più simile a delle "V" che non a delle "X" sui simboli, io non annullerei il voto.
Il voto esprimerebbe una volontà precisa dell'elettore.
Secondo me serve sempre del buonsenso.
Un voto valido è un voto che esprime una volontà precisa dell'elettore e fatto secondo i regolamenti.
Riguardo alle schede contraffatte, bisogna informare il più possibile gli italiani, specie quelli residenti all'estero, che votano per corrispondenza, modalità che mi lascia con qualche perplessità.
Io sarei dell'idea di fare allestire dei "seggi volanti" all'estero, sul modello dei seggi speciali negli ospedali e nelle case di riposo qui in Italia.
In alternativa, io vedrei bene la riforma del voto proposta dal MAIE (Movimento Associativo Italiani all'Estero) che prevede proprio i seggi allestiti nei consolati.
Inoltre, si dovrebbe fare sì che agli italiani residenti all'estero siano dati gli strumenti per potere segnalare il più celermente possibile eventuali irregolarità.
Votare deve essere un diritto di tutti i cittadini (residenti in Italia e all'estero) e bisogna che essi possano essere in condizione di attuarlo.





2 commenti:

  1. Per il voto all'estero sono perplessa in quanto gli italiani che risiedono altrove non hanno idea di quello che succede in Italia e delle necessità che si hanno, comunque perchè non fare come fanno gli stranieri in Italia che vanno a votare ai Consolati?

    RispondiElimina
  2. Io penso che non si debba togliere un diritto fondamentale (qual è il diritto di voto) a dei cittadini italiani.
    Pur essendo residenti all'estero, queste persone sono pur sempre nostri connazionali e hanno la cittadinanza del nostro Paese.
    Ricordo che è stato un governo di centrodestra a garantire il diritto di voto dei nostri connazionali all'estero.
    Non so se ricordi il ministro Mirko Tremaglia.
    Sul metodo di voto, sono d'accordo con te. Sarei favorevole a fare allestire dei "seggi volanti" nei consolati.

    RispondiElimina

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